Cosenza corrotta: Occhiuto nomina dirigente il nipote del procuratore Spagnuolo

Giampaolo Calabrese, nipote di Spagnuolo e raccomandato di ferro

Se ancora avevate qualche dubbio in merito al becero clientelismo praticato da Occhiuto per appararsi guai e debiti, utilizzando la sua carica di sindaco, oggi vi forniamo la prova provata che qui da noi tutto funziona sempre allo stesso modo e i privilegi sono solo ad appannaggio di chi appartiene alla paranza politica/massonica/mafiosa che governa la nostra città.

A Cosenza continua nell’impunità più totale e senza la benchè minima vrigogna il classico scambio di favori tra potentati politici, economici, e giudiziari per garantirsi, tra di loro, immunità, guagna e potere.

Un do ut des alla faccia dei cittadini che qui a Cosenza possono abbaccagliare quanto vogliono che tanto non gliene frega niente a nessuno. Loro, i potenti, possono permettersi anche di farvelo avanti avanti, come vedremo tra poco e il messaggio per tutti è: zitti e a cuccia.

Si sa che da quando Granieri è andato via dalla procura, Occhiuto è rimasto scavallo del suo principale sponsor. Sì, c’è Tridico, e ci sono gli altri servi sciocchi, ma non è un procuratore capo e poi non può fare tutto quello che vuole. Infatti la Manzini da tempo, come sappiamo, sta indagando sulla corruzione dilagante a Palazzo dei Bruzi.

Nel mirino, Potestio, Cucunato e Pecoraro, il trio dell’intrallazzo, fedele ad Occhiuto, che ha distratto dalle casse pubbliche quasi 8 milioni di euro con determine farlocche e appalti spezzatino dati a ditte amiche e mafiose. Un grave reato che a Cosenza, da 30 anni a questa parte, nessuno della procura ha mai perseguito.

Questa della Manzini sarebbe la prima volta. Ed è per questo che Occhiuto si è dato da fare per vedere come apparare la questione e come sostituire il ruolo di Granieri che gli garantiva la possibilità di poter commettere tutti i reati che voleva. Pensa che ti ripensa, mmasciata dopo mmasciata ecco che Occhiuto tira fuori l’asso dalla manica.

Mario Spagnuolo
Mario Spagnuolo

Dopo una cordiale interlocuzione con il procuratore capo di Cosenza, e dopo aver stabilito i termini dell’accordo, ha deciso di nominare dirigente alla cultura il nipote del dottor Spagnuolo: Giampaolo Calabrese, già titolare delle attività del Castello.

Un ruolo da 70/80 mila euro all’anno, senza sommare gli introiti che gli derivano dalla gestione del Castello che, ricordiamolo, è un bene pubblico. Avete capito? Sono sempre gli stessi che mangiano e si coprono a vicenda.

La mamma di Calabrese (che Dio l’abbia in gloria!) e la moglie del procuratore capo di Cosenza (che la Madonna la guardi sempre!)  sono sorelle.

Sempre lo stesso schifo.

Solo i figli, i nipoti e i parenti dei malavitosi istituzionali vanno avanti a Cosenza, per tutti gli altri solo fame e miseria. Che bisogno c’era di questa nomina? Giampaolo Calabrese non era mica per strada, ha già un bel lavoro che gli permette di guadagnare tanto e di fare la bella vita. Ma evidentemente non bastava. Così Occhiuto e Spagnuolo si sono messi d’accordo per questa nomina in cambio dell’impunità per tutte le sue malefatte e quelle dei suoi amici.

Io ti assumo il nipotino e tu blocchi tutto.

granioChe credibilità può avere questo Tribunale? E tutto un magna magna continuato ed aggravato. Fanno tutto in famiglia. E il bello di questa storia è che da oggi Giampaolo Calabrese può firmarsi da solo determine, assegnarsi denaro pubblico per poi spenderlo dentro la sua attività “privata”.

Ad esempio: firma la delibera per i musicisti XXX che paghiamo noi, e poi lui li fa suonare al Castello, nella sua attività privata, prendendosi l’incasso. Avete capito caggi?

Non c’è niente da fare, Cosenza è e resterà per sempre una zona franca per malandrini e mafiosi istituzionali, un feudo intoccabile, dove non esiste né Legge né Giustizia.

Con l’acquisto del dottor Spagnuolo, Occhiuto si è garantito altra impunità. E soprattutto può continuare a rubare, intrallazzare, corrompere tranquillamente perché adesso, il procuratore Spagnuolo, non può dirgli niente dopo questo bel regalo che gli ha fatto e che vale in totale 200.000 euro all’anno (tra lo stipendio di dirigente e gli incassi del castello, senza contare lo sgobbo sulle determine).

E’ così che funziona, e tutti lo sapete. Questi, purtroppo, sono FATTI.

E ppe l’anima di muarti non si azzardino i lecchini a replicare con cazzate del tipo: se lo merita questo incarico perché è un ragazzo capace o altro. Giusto per non offendere l’intelligenza dei cittadini.

Il nipote di Spagnuolo
Il nipote di Spagnuolo

Giampaolo Calabrese è stato nominato dirigente solo ed esclusivamente perché è il nipote del procuratore capo. E questo, oltre a tutti voi, lo sanno principalmente loro che si sono accordati su questo. E non gliene frega niente che tutti lo pensiamo, perché tanto sanno anche che con un fischio tutti i cosentini scappano subito a cuccia.

Avete capito? Zitti e a cuccia!

GdD