Cosenza corrotta: Potestio e la Pastore interrogati in procura

A fare il suo nome, e ad indicarlo come il referente dei clan al Comune di Cosenza, come abbiamo sempre scritto, sono stati due pentiti: Francesco Galdi e Adolfo Foggetti.

Galdi e Foggetti, nelle loro dichiarazioni, hanno sempre sostenuto di aver appreso della disponibilità dell’ex capo gabinetto Carmine Potestio ad intrallazzare, direttamente da Antonio Scarpelli, proprietario della MedLabor, indagato anch’esso per la faccenda degli appalti spezzatino e nello specifico di diversi episodi di corruzione posti in essere proprio con Potestio.

Nell’ultima operazione condotta dall’aggiunto Manzini nei confronti dei soliti dirigenti comunali dediti alle ruberie Pecoraro, Bartucci e Cucunato, sembrava che Potestio l’avesse fatta franca ancora una volta grazie alla sua capacità di corrompere giudici e pm. Ed infatti ci chiedevamo il perché della sua esclusione da quella operazione, nonostante lo stesso avesse ricevuto un avviso di garanzia proprio dall’aggiunto Manzini. Oggi abbiamo avuto la risposta, così come scrive il Quotidiano del Sud: Carmine Potestio nei giorni scorsi è stato interrogato proprio dall’aggiunto Manzini che gli ha contestato il grave reato di corruzione. Insieme a Potestio sono stati sentiti come persone informate sui fatti diversi dipendenti del Comune, tra questi l’assessore Loredana Pastore. Oltre ai suoi coimputati. 

Dunque quella di Potestio non era una esclusione, ma una diversa collocazione giudiziaria, ovvero: Potestio insieme ad altri esponenti di Palazzo dei Bruzi, le cui generalità non sono state diffuse, risultano indagati per corruzione in una inchiesta specifica sugli intrallazzi in Comune. Una inchiesta molto più corposa di quella che ha coinvolto i dirigenti comunali.

L’aver chiamato anche esponenti politici di Palazzo dei Bruzi in procura, lascia immaginare un “salto di qualità” dell’inchiesta condotta dalla Manzini che evidentemente mira a scoprire le responsabilità politiche nei tanti episodi di corruzione che si sono verificati nella pubblica amministrazione.

Gli interrogatori di Potestio e compari sono sintomatici di una accelerazione dell’inchiesta da parte dell’aggiunto Manzini che oramai ha il quadro chiaro della grave situazione di illegalità presente al Comune di Cosenza. Potrebbero esserci sviluppi a breve, sempre che i soliti noti non si adoperino ancora in tentativi di insabbiamento, tipo: Potestio che chiama a Cozzolino, invitandolo a cena, per vedere come corrompere qualcuno, per apparare la storia. Anche se c’è qualcuno che esclude questa possibilità: pare che la Manzini sia determinata a ristabilire quel minimo di legalità nella pubblica amministrazione da troppo tempo negata ai cittadini di Cosenza.

Dicono che questa volta, più che pettinare le bambole, la Manzini ha deciso di fare pelo e contropelo a qualcuno.