Cosenza, dignità e libertà per l’Avvocatura

di Giuseppe Magarò

Equità, tutela, riduzione dei costi. Dignità e libertà per l’Avvocatura. Questo lo slogan che, come un filo rosso, ha guidato la manifestazione degli Avvocati Liberi di Cosenza e di NAD Cosenza.

Dieci minuti in silenzio, con fogli e striscioni. Per indicare un netto dissenso verso certe derive istituzionali. Tra i colleghi, erano presenti, oltre a militanti del Sindacato Avvocati Calabria e consiglieri uscenti dell’Ordine, anche esponenti di Nuova Avvocatura Democratica venuti appositamente dalla Campania, per dare un respiro più ampio e meno provinciale all’evento, collegandolo ai movimenti nazionali.

Perché l’Avvocatura intera è percorsa da un profondo disagio. Un disagio più avvertito dalla Toscana in giù, un disagio che coinvolge moltissimi, anche quelli che fingono che tutto va bene. Un’Avvocatura spaccata e divisa, dove la provenienza di classe e/o famiglia ha il suo indubbio peso e dove la permanenza dei soggetti meno protetti diventa sempre più difficile.

In questa crisi economica devastante, la differenza reddituale determina la possibilità di rimanere o meno nell’albo: non il merito (tanto sbandierato), ma il reddito è il discrimine tra inclusione ed esclusione sociale e professionale.