Cosenza. Duplice omicidio Lenti-Gigliotti, ergastolo confermato per il boss Patitucci

Francesco Patitucci

Si è chiuso con la conferma della sentenza emessa già in primo grado, il processo d’appello sul duplice omicidio Lenti-Gigliotti, avvenuto a Cosenza nel 1986, con imputati Francesco Patitucci e Franco Pino. In primo grado e ora anche in appello Francesco Patitucci, considerato reggente del clan “Lanzino-Ruà-Patitucci”, è stato condannato all’ergastolo mentre per il pentito Pino è stata decisa una pena ad otto anni di carcere. Nel corso del processo di secondo grado, l’accusa ha chiesto la conferma delle due condanne e i giudici hanno aderito alle richieste del pm. Patitucci e Pino scelsero il rito ordinario e nell’aprile del 2021 furono condannati dalla Corte di Assise di Cosenza (presidente Giovanni Garofalo, giudice a latere Urania Granata). Marcello Gigliotti era un estremista di destra e Francesco Lenti il suo inseparabile amico di avventure.

Francesco Lenti venne assassinato nel febbraio del 1986 poche ore prima del suo più caro amico e “compare” di malefatte, Marcello Gigliotti. La sua esecuzione fu volutamente barbara perché i sicari intendevano terrorizzare Gigliotti e farlo “cantare”. Fu per questo che staccarono la testa a Lenti con un colpo di falce. L’amico, interrogato e seviziato, fu ammazzato con un colpo di fucile. Trentacinque anni dopo, per questo fatto di sangue,  giovedì 13 aprile 2021, il boss di Rende, Francesco Patitucci era stato condannato in primo grado all’ergastolo mentre l’ex capobastone pentito di Cosenza, Franco Pino, se l’è cavata con otto anni di reclusione. E a tre giorni di distanza da quella sentenza di primo grado c’era stato l’arresto del boss Patitucci, richiesto direttamente dall’allora procuratore della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri ed eseguito dalla Squadra Mobile di Cosenza. Il processo d’appello ha confermato la sentenza. La Corte (presidente Capitò, a latere Mellace) ha accolto le richieste del procuratore Camillo Falvo che ha seguito la vicenda giudiziaria sin da quando era pubblico ministero antimafia alla Dda di Catanzaro e si occupava dell’area settentrionale della regione.

Francesco Patitucci, attualmente imputato nel maxiprocesso “Reset”, istruito dalla Dda catanzarese contro i presunti capi, gregari e fiancheggiatori delle cosche attive tra Cosenza e Rende, era accusato nel processo per il duplice omicidio da sei diversi collaboratori di giustizia.