Cosenza e Corigliano-Rossano. La guerra politica tra sanità pubblica e privata. I paraculi dello Jonio

Due piazze, due slogan, due sindaci diversi.
La guerra politica tra sanità pubblica e privata.

Le due più grandi città della provincia di Cosenza sono state poche ore fa luogo di manifestazioni di commercianti e cittadini contro la zona rossa. Ma mentre a Cosenza si gridava “Morrone Gentile vaff…” e si manifestava sotto una delle cliniche de iGreco, tutti padroni della sanità privata che ha portato allo sfascio ospedali e servizi pubblici calabresi, a Corigliano-Rossano sembrava il party elettorale di quelli che a Cosenza mandavano a quel paese.

A capitanare la “rivolta dei commercianti”, molti dei quali sicuramente inconsapevoli di essere strumentalizzati, vi erano infatti soggetti ben noti alle cronache politiche e sanitarie della Regione. Nessuno infatti ha detto alla folla che la responsabilità di aver reso la Calabria una zona rossa è totalmente di chi negli anni ha svenduto la sanità pubblica e che negli ultimi mesi non ha creato un solo posto nuovo di terapia intensiva o di malattie infettive sul territorio regionale.

Pietro Lucisano

A prendere la parola per primo è stato Piero Lucisano, dipendente di una clinica dei Morrone, che lavora nella struttura del consigliere regionale Luca Morrone, figlio del boss delle cliniche private Ennio Morrone. Non c’è bisogno di aggiungere altro.
Dopo di lui è intervenuto Marco Graziano, detto “strafalario”, fratello di Antonello Graziano che è direttore del Distretto Sanitario Jonio Sud e che da decenni lecca culi a destra e sinistra per fare il Direttore Generale dell’ASP.

Non a caso la famiglia Graziano si è candidata a tutte le elezioni comunali e regionali degli ultimi quindici anni sia col centro-destra che col centro-sinistra, in base a come andava il vento. Anche nelle ultime comunali i fratelli strafalario si sono candidati con l’impresentabile Generale Graziano, spazzato via dal nostro Flavio Stasi.

Infine è intervenuto Mario Smurra, esponente storico della destra locale, tra i più forti sponsor del generale Graziano, dell’ex consigliere regionale Caputo e di Scopelliti che da Presidente della Regione e Commissario ad Acta ha chiuso gli ospedali di Trebisacce, Cariati ed altre decine di ospedali regalando la sanità nelle mani dei compari Gentile, Morrone, Greco, Citrigno, Parente e tutt’u cucuzzaro.

SERVIZIO FOTOGRAFICO DI ANDREA ROSITO

Dalla piazza si levano anche le critiche al sindaco della città, Stasi, e non è un caso. Nella clinica sotto la quale hanno manifestato i cittadini di Cosenza, la clinica “La Madonnina” di proprietà de iGreco dove si fanno i famosi tamponi a 50 euro, sabato scorso avrebbero dovuto finire i pazienti positivi della RSA di Casali del Manco, alla modica cifra di 12 mila euro al giorno.

Avete capito bene: per gli ospedali pubblici non ci sono i soldi per aggiustare gli ascensori, e questi stavano per intascarsi 12 mila euro al giorno. I pescecani proprietari delle cliniche La Madonnina, Madonna della Catena e Sacro Cuore, infatti, avevano già chiuso un accordo che rappresentava un affare d’oro con cui avrebbero coperto anche il fatto che i propri ospiti erano praticamente tutti positivi. I paraculi padroni della sanità privata fanno così: trasformano qualsiasi cosa in denaro, alle spalle della povera gente.

Il tutto sarebbe dovuto avvenire perché i poli covid della provincia erano pieni oppure perché li avrebbero trovati smantellati come a Cetraro. A quel punto spuntano fuori gli unici posti di pneumologia-covid in più della provincia di Cosenza rispetto al marzo scorso, proprio a Rossano, fortemente voluti dal sindaco allo slogan “l’ospedale di una città importante deve curare tutto”.

Per l’allestimento di questo reparto nel corso dei mesi il sindaco è stato letteralmente massacrato dai media, fomentati dai boss della sanità privata e da un gruppo di medici fannulloni dell’ospedale tutti ficcati nel corso degli anni dai vari Gentile, Pacenza ed altri squallidi faccendieri della politica sanitaria regionale, di destra e di sinistra. Non solo quei posti di pneumologia pronti hanno consentito a 10 anziani di Casali del Manco di essere ospitati e curati, ma questa mossa ha fatto saltare lettermente all’aria i piani dei iGreco degli altri pescecani, che da giorni stanno provano a fare saltare di nuovo tutto e non sanno più come fare.

Non a caso ieri proprio Stasi, nella qualità di Presidente della Conferenza dei Sindaci (un organo che Occhiuto non ha mai voluto far funzionare e si capisce bene perché), ha scritto che è necessario “l’allestimento di uno o più poli covid presso uno dei tanti (purtroppo) plessi sanitari inutilizzati sparsi nella regione, preferibilmente senza fare ricorso ai privati”.
E’ in atto una vera guerra politica tra la sanità pubblica e la sanità privata, tra chi ha lucrato per anni sulla salute della gente e ci vuole lucrare anche col Covid e chi vuole impedirlo costringendo Regione ed ASP ad investire sugli ospedali pubblici.
Noi tra i paraculi di Corigliano-Rossano ed i manifestanti di Cosenza che gridano “vaffa” sotto le cliniche dei boss della sanità privata, preferiamo di gran lunga quelli di Cosenza e siamo per la sanità pubblica. Da sempre e a futura memoria.