Ex tirocinanti ministeriali in protesta dentro la sede della Prefettura di Cosenza: “Siamo disperati e facciamo un ulteriore appello alla politica”
Noi ex tirocinanti ministeriali ci troviamo in protesta all’interno della Prefettura di Cosenza.
Abbiamo prestato servizio per anni presso le sedi periferiche dei Ministeri della Cultura e della Giustizia dislocate nella regione Calabria. Abbiamo seguito un lungo percorso di formazione finalizzato all’inserimento lavorativo.
Possibilità che non è stata concretamente mai concessa alla maggior parte di noi, nonostante impegno e sacrifici. La causa è da ricercare nell’ingiusta esclusione avvenuta in seguito al concorso per 1956 tirocinanti, tenutosi lo scorso 26 luglio 2022.
Dopo un interminabile periodo di manifestazioni, battaglie e presidi, organizzati con il supporto del sindacato USB, l’approvazione dell’emendamento 19.13 al Decreto Sud (DL 124/2023) (avvenuta il 26 ottobre 2023), ci aveva ridato la speranza di poter finalmente ottenere la contrattualizzazione tanto desiderata, attraverso l’espletamento di una procedura concorsuale da parte dei Ministeri della Cultura e della Giustizia.
A seguito dell’approvazione dell’emendamento, considerato il passaggio più difficile, la strada sarebbe dovuta essere in discesa, in quanto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, necessario alla prosecuzione della procedura, non doveva essere altro che una mera formalità.
In realtà, ci troviamo inaspettatamente, ancora oggi, ad un punto fermo e nella più totale incertezza, poiché l’emanazione del D. P. C. M. non è ancora avvenuta. Siamo in presidio permanente davanti alla Prefettura di Cosenza, in Piazza XI Settembre, da mercoledì 10 aprile, sempre mediante il sostegno del sindacato USB, e stiamo chiedendo a gran voce che i Ministeri della Cultura e della Giustizia trasmettano al Dipartimento della funzione pubblica i dati necessari all’emanazione del D.P.C.M. Il Prefetto ci ha ricevuti giovedì 11 aprile e ha effettuato le dovute comunicazioni agli enti in questione. Ad oggi, dopo ben 10 giorni di presidio, non abbiamo avuto nessun riscontro dai Ministeri. I dati che dovrebbero essere inoltrati al Dipartimento della funzione pubblica sono ancora fermi all’interno degli uffici e, pertanto, appare evidente la mancanza di volontà nel far proseguire la procedura. Si continua a giocare sulla vita di 266 famiglie, prive di sostegno economico da dicembre 2021.
Stiamo continuando a chiedere semplicemente l’attuazione di una norma già esistente, dalla quale dipende il nostro futuro.
Non ci arrenderemo e proseguiremo la nostra battaglia con tutte le azioni necessarie al raggiungimento dell’obiettivo. Chiediamo ancora una volta l’intervento delle forze politiche, in particolare dei politici calabresi, affinché possano intervenire per dare fine a questa situazione di stallo.
Affinché ciò avvenga abbiamo deciso di entrare all’interno della Prefettura di Cosenza. Senza le risposte che meritiamo rimarremo qui ad oltranza.
Cosenza, 23.04.2024