Cosenza, falso allarme: il maxisequestro di beni è per il “solito” Ioele

Il procuratore Spagnuolo e il suo aggiunto Manzini

Il solito falso allarme del porto delle nebbie e del gattopardo che lo dirige senza vergogna. Il maxisequestro di beni per 22 milioni di euro strombazzato stamattina non è niente di storico nè tantomeno di memorabile. L’imprenditore cosentino coinvolto infatti è già una “vecchia conoscenza” della procura, che addirittura lo aveva già arrestato lo scorso anno quando il procuratore era ancora quel buffone di Granieri (il gattopardo si sarebbe insediato due settimane più tardi). (http://www.iacchite.com/cosenza-imprenditore-arrestato-per-bancarotta-fraudolenta/)

Antonio Ioele, classe 1974, nato in Germania, ma residente a Montalto Uffugo, titolare di una concessionaria di auto (Ioele srl, ex Auto Zentrum) e operante nel settore della compravendita di automobili a Montalto, era stato arrestato dalla Guardia di Finanza per bancarotta fraudolenta il 17 giugno 2016.

L’uomo era stato ritenuto responsabile del fallimento di una società di cui era amministratore e socio unico.

Le indagini svolte dalle fiamme gialle hanno permesso di accertare l’esistenza di condotte delittuose commesse da Ioele, che sarebbe responsabile di una consistente dissipazione del patrimonio della società che ha portato ad una irreversibile esposizione debitoria della stessa.

In particolare, Antonio Ioele avrebbe causato un impoverimento del patrimonio aziendale per un valore di circa 9 milioni di euro senza motivazioni contabili e, inoltre, un indebitamento della società nei confronti dell’erario dello Stato per oltre 32 milioni di euro.

L’imprenditore era stato posto agli arresti domiciliari e il prosieguo delle indagini ha portato al sequestro di questi beni che Ioele e i suoi familiari si erano “pappati” così come fanno decine di altri imprenditori che il gattopardo neanche si permette di nominare… 

Questi, nel dettaglio, i beni sequestrati:

– nr. 3 complessi aziendali;
– nr. 19 fabbricati;
– nr. 1 villa di prestigio;
– nr. 2 capannoni industriali di rilevanti dimensioni,
– nr. 3 appezzamenti di terreno,

Le indagini erano state coordinate dal procuratore aggiunto, Marisa Manzini e dal sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza, Donatella Donato. E vi abbiamo detto tutto…