Cosenza, Fem.In. denuncia: “La salute delle donne nelle mani (e nelle tasche) dei privati”

LA SALUTE DELLE DONNE NELLE MANI (E NELLE TASCHE) DEI PRIVATI: UNA STORIA DI CARENZE DECENNALI E DI OTTIMI AFFARISTI.

di Fem.In. Cosentine in lotta

Chi si occupa di sanità privata in Calabria, si sa, fa grossi affari, talmente grossi da diventare politicamente influente, da essere eletto, da garantirsi pacchetti di voti, da pagare sontuose campagne elettorali.
A questo proposito, da qualche mese, registriamo che il gruppo Citrigno ha finalmente individuato l’ennesima piaga del servizio sanitario calabrese per specularci abbondantemente sopra.
Non è un segreto che i programmi di prevenzione dei tumori femminili nella nostra regione siano assolutamente carenti. Il sistema di monitoraggio dei LEA parla chiaro: la regione Calabria è gravemente inadempiente rispetto allo svolgimento degli screening oncologici per i tumori del collo dell’utero e della mammella.
Si vede che questi dati non li abbiamo letti soltanto noi e che i privati abbiano logicamente deciso di investire nel rigoglioso ambito della salute della donna, un terreno così poco battuto dal servizio pubblico.

Ed è così che le donne in cerca di risposte e di rassicurazioni domani, non potendo accedere ai programmi di prevenzione pubblici e gratuiti, sono costrette a rivolgersi ai centri privati, costosi, ma convenzionati (che ricevono finanziamenti, ovvero denaro pubblico, ovvero i nostri soldi) per ottenere quello che in fin dei conti è un loro diritto.
Ora, dato che noi siamo umili e pensiamo di essere mediamente intelligenti, una cosa va detta: possibile che questa dinamica per cui dove manca il pubblico interviene il privato (per guadagnare milioni di euro a scapito della nostra salute), non sia chiara a chi programma e monitora i servizi sanitari pubblici?
Possibile che l’ASP di Cosenza e la struttura regionale non comprendano che a forza di accreditare privati in settori strategici, il servizio pubblico sarà sempre meno in grado di garantire il diritto alla salute fino al suo inevitabile collasso?
Tutto fa pensare che nel rubarci i diritti, siano tutti d’accordo, pubblico e privato insieme appassionatamente.