Cosenza, Francesco De Cicco: un “politico” di cartone

Anche questa volta l’assessore Francesco De Cicco si è dimostrato un politico di cartone. Tanti sono stati i tentativi di De Cicco di “imporre” il suo punto di vista al sindaco Occhiuto, e tutti, sistematicamente, rispediti al mittente. Punti di vista non certo politici, che della politica a De Cicco non gliene frega niente, piuttosto lotte per “costringere” il sindaco – talmente avido da negare persino ai suoi più stretti collaboratori quanto dovuto – a concedere un posticino al sole a lui e ai suoi più stretti collaboratori. In altre parole: ogni qualvolta De Cicco ha promosso una “battaglia” contro Occhiuto è sempre finita allo stesso modo: cresta abbassata, e testa rimessa nel sacco.

Ricorderete tutti la finta battaglia per diventare assessore, la raccolta firme contro Occhiuto, la campagna contro la metro, poi i magnifici 6, per approdare oggi alla nuova genialata: la “Piattaforma”. Tutte “azioni” che di politico hanno ben poco. Lo scopo principale dell’assessore è quello di ricavarsi, per il prossimo futuro, una nicchia di potere, dove attingere risorse per se e i suoi accoliti in totale autonomia. Cosa impossibile con la gestione Occhiuto. Che, come si sa, controlla ogni centesimo del Comune, e tutti devono pagargli la stecca. De Cicco compreso. A questo De Cicco ha provato a ribellarsi, ma non ha sortito nessun effetto, neanche quando ha minacciato Occhiuto di farlo “cadere”. Con un delinquente come Occhiuto ci vuole un delinquente dello stesso livello, e Francesco De Cicco in fin dei conti è una brava persona. Anche se alcune volte cerca di atteggiarsi a guappo politico, ma è un personaggio che proprio non riesce ad interpretare. Infatti si potrebbe definire, proprio per questo suo modo di porsi (parafrasandolo): tutto kiakkiere e distintivo. 

Vediamo insieme l’ultimo tentativo di De Cicco di fare il duro, subito messo in riga da Occhiuto.

L’assessore ha provato a rivendicare a se il lavoro della creazione di una squadra per la manutenzione ordinaria nel centro storico, con il solito annuncio su FB, usando la prima persona singolare del passato prossimo del verbo riuscire: io sono riuscito!

Non l’avesse mai scritto. Infatti la risposta di Occhiuto non si fa attendere, e arriva puntuale la sottolineatura del sindaco che richiama all’ordine De Cicco: siamo riusciti… non sono riuscito.

Come a dire: caro De Cicco, non devi usare la prima persona singolare, ma la prima persona plurale. Tu da solo non hai fatto niente. Ci siamo capiti?

Appena letto il commento di Occhiuto, De Cicco ha subito fatto retromarcia correggendo il tiro, e dice:

Caro De Cicco, devi imparare ancora tante cose. Una su tutte: quando il gioco si fa duro solo i duri continuano a giocare, e tu tutto sei tranne che un duro. Unnè cosa da tua, lascia perdere che ci fai più bella figura. Se sei sicuro di quello che dici e scrivi, devi avere il coraggio di andare fino in fondo, altrimenti statti cittu che è miagliu ca ci fa cchiù bella figura, piuttosto che prostrarti ai piedi del padrone in questa maniera, che offende la tua dignità. 

GdD