Cosenza. Franz Caruso: “Cambieremo volto a via Popilia”. Una cazzata alla Mario Occhiuto

Se bastassero 297mila euro per “cambiare volto a via Popilia”, così coma dice il prestanome di Nicola Adamo, Franz Caruso, pensate un po’ che potremmo fare con qualche milione di euro a disposizione. Magari potremmo cambiare volto all’intera città, Cosenza vecchia  compresa. E se ci aggiungessimo qualche altro milioncino, potremmo anche costruire un ospedale, una decina di scuole, cinque asili, un aeroporto, e un porto dopo aver reso il Crati navigabile. E con quello che rimane si potrebbe pensare di costruire una metropolitana sotterranea, facendo attenzione a non disturbare le necropoli romane, per snellire il traffico cittadino su via Roma. E se proprio vogliamo esagerare, aggiungendo altri 400mila euro, Cosenza potrebbe dotarsi anche di una rampa di lancio per missili intergalattici, che potrebbe attirare un po’ di turisti spaziali.

Capiamo l’enfasi dell’amministrazione nell’annunciare ai quattro venti di avere ottenuto questo misero finanziamento, e ci sta, ma diciamolo però: con questa cifretta il massimo che si può fare è ripulire un’area pubblica abbandonata da trasformare in “villetta” piantando qualche albero – che va bene, ci mancherebbe –  e non un totale restyling del più grande e popoloso quartiere della città così come va dicendo il prestanome di Nicola Adamo.

Affermare di voler “cambiare volto a via Popilia”, con meno di 300mila euro, ci sembra davvero una gran cazzata degna di quel cazzaro di Mario Occhiuto. Se da un lato è apprezzabile l’azione di questa amministrazione per restituire ai cittadini uno spazio verde che è sempre cosa buona, dall’altro bisognerebbe anche avere il coraggio politico di dire che i problemi di via Popilia non si risolvono con la piantumazione di 25 alberi. Invece di dire cazzate alla Mario Occhiuto, Franz avrebbe potuto dire che il quartiere più grande di Cosenza, oltre a questo piccolo e doveroso intervento che somiglia molto alla classica goccia in mezzo al mare, merita ben altre attenzioni. A cominciare dalla manutenzione delle abitazioni popolari, molte delle quali oramai usurate dal tempo. Ripristinare nelle “palazzine” gli ascensori, gli impianti elettrici, recuperare le piazze, dotare il quartiere di presidii sociali, culturali, e sportivi. Garantire la mobilità pubblica, e tutti i servizi essenziali al cittadino. Investire nella produzione di energia elettrica solare dotando le “palazzine” di impianti fotovoltaici. Giusto per restare nel generale, e tutto ciò, ovviamente, vale per tutti i quartieri della città. Solo una azione di questa portata, che costa molto di più di 300mila euro, può davvero cambiare il volto del quartiere.

Diciamo che questo intervento potrebbe essere visto, velleità amministrative a parte, e a voler essere buoni, come il primo piccolo passo di un percorso politico che va nella direzione di trovare le necessarie risorse per cambiare davvero volto a via Popilia, e magari a tutta la città… e no sti quattru spiccioli, con cui Franz, ma in realtà Nicola Adamo pensa di lavarsi la coscienza e di raccattare qualche voto. Per la moglie…