Cosenza, il cazzaro non paga la prima rata: il Tar blocca la demolizione dell’ex hotel Jolly

Il Tar della Calabria ha deciso di sospendere la demolizione dell’ex hotel Jolly, pomo della discordia tra il sindaco cazzaro e il Movimento Cinquestelle. Se ne tornerà a parlare, forse, ad ottobre.

Nel dispositivo del Tribunale amministrativo si legge che l’ex hotel Jolly non si può abbattere “ritenuto che dall’eventuale demolizione del fabbricato deriverebbe all’ente proprietario Aterp un danno grave e irreparabile”. Insomma, è stata la stessa Aterp a bloccare le procedure di demolizione con un ricorso presentato dall’avvocato Valerio Zicaro, contro il Comune di Cosenza, la Regione Calabria e il Consorzio italiano costruzioni, manutenzioni e servizi. L’Aterp, dunque, ha ottenuto l’annullamento, previa sospensione, della delibera del cazzaro del 3 settembre scorso con la quale era stato approvato il progetto definitivo del Museo di Alarico che prevedeva anche la demolizione dell’ex hotel Jolly. L’Aterp sarebbe ancora proprietario del fabbricato perché Occhiuto, tanto per cambiare, non avrebbe ancora pagato la prima rata prevista per l’acquisizione dell’ecomostro (circa 100mila euro a fronte di un impegno totale di 800mila euro). E non tutti sono disposti a dargli credito, per fortuna…

Nell’accordo tra Comune di Cosenza e Aterp c’è scritto che Palazzo dei Bruzi si impegna a corrispondere, in cinque annualità, con erogazione della prima annualità entro 90 giorni dalla disponibilità e trasferimento del possesso dell’ex Jolly Hotel al Comune di Cosenza, l’importo di € 800.000,00 (ottocentomila), quale prezzo per l’acquisto definitivo del medesimo, attuale sede Aterp, in via Lungo Crati.

Il Comune di Cosenza – sputa che ci indovini – non ha mai corrisposto la prima rata annuale degli 800.000 euro. E Aterp e Tar hanno sconfessato il cazzaro senza pietà. Povera Cusenza nostra!