Cosenza, M5s: “Requiem per Alarico”

Che il Museo di Alarico avesse il destino segnato era apparso chiaro già dal 29 novembre 2018 quando il Ministero dei Beni Culturali aveva irrimediabilmente stoppato la demolizione dell’ex hotel Jolly, avviata PRIMA e SENZA che fosse stato attivato il Tavolo Tecnico preposto alla valutazione condivisa dell’intero progetto da parte di tutti gli attori istituzionali. E’ opportuno allora rileggere quel comunicato stampa emesso all’epoca e che oggi ritorna di prepotente attualità, alla luce delle ultimissime novità diffuse con l’avviso di chiusura indagini della procura di Catanzaro. Perché adesso anche l’ultimo lumicino di speranza per Occhiuto di vedere realizzato il progetto è definitivamente tramontato. 

“Questa volta è morto e sepolto davvero, Alarico, alla confluenza dei fiumi Crati e Busento, come vuole la favola ottocentesca strumentalizzata dal Sindaco di Cosenza per uno dei suoi insensati mega-progetti. E l’ha ucciso a buona ragione, seppur tardivamente, il Ministero dei Beni Culturali. Che sollievo!”

Commenta così l’ultimo atto della saga di Alarico, o meglio dell’ex Hotel Jolly, la senatrice del M5S Margherita Corrado, archeologa e componente della Commissione Cultura del Senato, esprimendo tutto il suo compiacimento, insieme ai colleghi parlamentari cosentini, per la clamorosa novità delle ultime ore. Al Comune e alla Provincia di Cosenza è stato infatti comunicato l’annullamento in autotutela, da parte della Direzione Generale ABAP, della nota n. 9749 del 7 agosto u.s. a firma del Soprintendente ABAP per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone relativa all’intervento denominato “Riqualificazione della confluenza dei fiumi Crati e Busento e realizzazione del Museo di Alarico”. Si tratta del documento di generica autorizzazione paesaggistica sulla base del quale il Comune ha avviato la demolizione dell’ecomostro sito ai piedi del centro storico PRIMA e SENZA che fosse stato attivato il Tavolo Tecnico preposto alla valutazione condivisa dell’intero progetto da parte di tutti gli attori istituzionali. Il dirigente romano ha contestualmente avocato a sé, di fatto sostituendosi al suo sottoposto ‘cosentino’, la valutazione dell’intervento suddetto e il rilascio del relativo parere vincolante.

I portavoce del M5S al Parlamento Italiano ed Europeo Corrado, Ferrara, Morra e Orrico, che nei mesi scorsi avevano denunciato con forza le anomalie dell’iter autorizzativo teso a trasformare frettolosamente lo scheletro ridimensionato dell’ex Hotel Jolly in uno spazio espositivo definito a torto museo, in mancanza delle condizioni minime per essere tale, e assai discutibile anche sul piano morfologico ed estetico, plaudono dunque all’iniziativa drastica ma necessaria assunta dal Ministero competente. “La trasparenza e la correttezza delle procedure amministrative sono un presupposto imprescindibile perché l’interesse pubblico possa dirsi tutelato”, chiosano i suddetti parlamentari pentastellati, senza nascondere la loro soddisfazione per quello che reputano un doveroso ripristino della legalità.