Cosenza. Il ritorno dei Cinghiali e il silenzio dei Cinquestelle

Caro direttore,

sembra che il Cinghiale junior, Andrea Gentile, figlio di Tonino, tomo tomo cacchio cacchio, tornerà a fare il deputato. Sorvolo sullo stravolgimento della Costituzione da parte di questa maggioranza di fascisti sostenuta dalla Schlein, che non solo non ha detto una parola sulla vicenda ma addirittura ha spalleggiato l’operazione.

I Cinquestelle calabresi, tranne Cafiero De Raho e la Baldino sono tutti in silenzio. Compresa la Orrico, che una volta che ha capito che il seggio non verrà tolto a lei ma a una tale che si chiama Scutellà, sta facendo peggio di… Ponzio Pilato.

Soprattutto, tutti polli o in malafede. Perché avrebbero dovuto chiedere conto delle autocertificazioni prodotte dal duo Gentile-Morcavallo a sostegno del ricorso. Facendo un esposto per vedere se erano vere. E non solo alla Procura di Cosenza dove spesso le carte si perdono (e non è un caso che ormai tutti la definiscono porto delle nebbie) ma anche a quella di Paola dove c’è Pierpaolo Bruni, che è certamente magistrato più affidabile dell’uomo (?) Gattopardo. Sono vere le dichiarazioni prodotte dai rappresentanti di lista? O farlocche come quelle registrate a Trebisacce nel contenzioso Mundo-Di Natale?

Eh sì, cari Cinquestelle. Lo si può verificare. Basta vedere le celle telefoniche e controllare dove erano i rappresentanti di lista al momento dello spoglio. Ma per fare questo c’è bisogno di una denuncia o di una interrogazione. E se Cafiero De Raho, Scarpinato e compagnia cantante hanno paura del Cinghiale, beh allora arrivederci. Al secchio, per non dire parolacce…

Lettera firmata