Cosenza, incredibile: il porto delle nebbie chiude il Vintage Zone

Nella città della corruzione, degli intrallazzi, della più potente masso/mafia calabrese, il problema per la procura di Cosenza sono i “locali notturni”. Infatti la questura su ordine del Gip di Cosenza, ha eseguito, questa mattina, il sequestro del locale “Vintage Zone”. Un luogo di ritrovo per tanti cosentini, posto in una traversa di corso Mazzini, in via Adige.

È di questa mattina l’amara sorpresa per il proprietario del “Vintage Zone” che, dopo essere stato convocato in questura, si è visto notificare un’ordinanza di sequestro del locale, udite, udite, per “schiamazzi notturni”. Dunque, ancora una volta il problema della città, per il neo questore e per il tribunale di Cosenza, sono i locali. Un classico. Non potendo fare niente contro i veri mali della città, e contro le attività gestite da corrotti e mafiosi veri, quella di prendersela con i locali notturni – specie quelli gestiti da chi non ha santi in paradiso – è una prassi non solo per eliminare la concorrenza a qualche amico degli amici che lavora nello stesso settore, ma è anche un modo per far vedere al cittadino che fanno qualcosa.

Una sorta di paravento per nascondere la loro scarsa propensione ad interessarsi di cose serie. Nel mentre l’illegalità, a tutti i livelli, non si arresta e non arretra. Si sa: a Cosenza sei fai il malandrino la Legge ti rispetta (come fanno i mafiosi), se sei un ragazzo con tanta voglia di fare che con tanti sacrifici e sudore è riuscito a mettere in piedi un’attività apprezzata dai cittadini, sei uno da punire e da perseguitare. L’ordinanza firmata dal Gip di Cosenza recita così (roba da pazzi): “perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, abusava di strumenti sonori…”

Abusava per fini criminali di strumenti sonori. Non ho mai letto in vita mia, e di ordinanze ne ho lette tante, una cosa del genere. E poi se così fosse, al limite, così com’è avvenuto per altri locali, si sequestrano gli “strumenti sonori”, non si chiude un’attività con un sequestro preventivo di cui non si conosce neanche la  durata. È La prima volta che vedo sequestrare un locale con questo assurdo motivo. Di solito si sequestrano i locali comprati dai mafiosi o con denaro sporco, non perché la gente frequenta il locale e il vociare dà fastidio a qualcuno che di santi in paradiso ne deve avere tanti.

Siamo di fronte all’ennesima vergogna della città che penalizza un gruppo di lavoratori in maniera ingiusta, e senza un reale motivo. Il perché di questo va ricercato nel “monopolio della movida” che alcuni locali cittadini di nuova generazione hanno acquisito dopo le tante retate a Santa Teresa, ed ora al Vintage. Locali che possono fare quello che gli pare, suonare, cantare, ballare fino all’alba senza mai correre il rischio neanche di ricevere una multa. Questa è la Legge a Cosenza.