Cosenza, inquinamento: l’Arpacal non monitora il centro città!

Dopo la chiusura al traffico del tratto di via Roma che comprende le scuole, comitati e associazioni, allarmati per il tasso di inquinamento crescente che la strozzatura avrebbe prodotto, hanno chiesto l’installazione delle centraline Arpacal sull’incrocio con via Tancredi e sulla ex piazza Fera, che, da quando è stata riaperta e istituito il doppio senso di circolazione, risulta intasatissima.

Con una risposta ufficiale al Comune di Cosenza, risalente a quasi un anno fa, ma di cui si è avuta notizia solo nei giorni scorsi, l’Arpacal ha reso noto che il centro città non è monitorato dalle centraline Arpacal che rilevano il tasso di inquinamento in una determinata zona.

Su via Roma, il traffico veicolare è costretto a procedere a rilento, emettendo nell’aria una quantità maggiore di gas di scarico, pericolosi per tutti, ma in particolare per gli scolari delle due scuole che sorgono nel tratto in questione. Analoga situazione si verifica da mesi anche a piazza Fera, divenuta a doppio senso e sempre super intasata. Per questi motivi era stato chiesto all’Arpacal di installare delle centraline e contestualmente di poter conoscere i rilevamenti pregressi. L’agenzia regionale, però, ha comunicato che “secondo il piano regionale di tutela della qualità dell’aria non è prevista l’installazione di centraline nei suddetti siti” e che “l’area urbana viene costantemente monitorata con le centraline della rete regionale”. Peccato che in città vi sia una sola centralina della rete regionale, situata nei pressi della città dei Ragazzi. Troppo poco per una città come Cosenza.

Purtroppo, l’inquinamento negli ultimi mesi avrà toccato punte inaudite per le varie chiusure di importanti assi viari cittadini e un peggioramento della situazione si verificherà nelle prossime settimane, visti i diversi cambiamenti che subirà la viabilità urbana con l’inizio dei lavori della metro. La città risulta senza alcun controllo della qualità dell’aria e nemmeno le centraline mobili sono presenti come avveniva negli anni passati. Possibile che non si possa tutelare la salute dei cittadini e soprattutto dei più piccoli?