Cosenza, insegnanti con diplomi falsi. Il sottosegretario: “Fatto grave e preoccupante”

Un “fatto grave” che “non può che suscitare preoccupazione”. Così il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, commenta l’indagine che vede coinvolti 33 insegnanti a Cosenza, che avrebbero usato falsi diplomi per avere un posto di lavoro anche fuori dalla Calabria.

“Voglio ringraziare chi sta seguendo le indagini e quindi la Procura di Cosenza, insieme ai carabinieri della Compagnia e ai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria. Aspettiamo – aggiunge il sottosegretario – di conoscere gli esiti delle indagini e, nel caso, gli adeguati provvedimenti”. Il Miur e il Governo, ricorda Toccafondi, hanno “sempre lavorato per garantire un servizio di istruzione di qualità. Come abbiamo sempre ricordato, siamo per il sistema nazionale di istruzione che è fatto di scuole statali e paritarie e contro chi cerca scorciatoie. La lotta ai diplomifici è una strada iniziata da tempo e che vogliamo continuare: abbiamo avviato due anni fa un sistema di monitoraggio e azioni di controllo costanti e approfondite, in particolare verso quelle scuole secondarie che presentavano numeri anomali soprattutto nell’ultimo anno scolastico”.

Grazie al piano straordinario di monitoraggio previsto dalla legge ‘Buona Scuola’, sottolinea il sottosegretario, nell’ultimo biennio sono stati oggetto di accertamenti ispettivi più di 600 istituti paritari (di cui 232 nella sola regione Calabria). Nella regione Calabria e’ stata revocata la parità a 7 istituti delle scuole secondarie di secondo grado e 18 scuole dell infanzia. “E’ doveroso un ringraziamento al Direttore dell’Usr, Diego Bouchè, e agli ispettori per il lavoro svolto – precisa Toccafondi – dobbiamo continuare ad operare a garanzia della qualità del servizio di istruzione, non soltanto rispetto all’offerta formativa ma soprattutto rispetto alla qualificazione del personale docente. Dobbiamo, inoltre, essere un esempio virtuoso soprattutto per i giovani, affinché non cadano anche loro nella facile trappola della scorciatoia per la costruzione di un percorso di vita senza le necessarie competenze professionali e in assenza dei titoli obbligatori e di una formazione adeguata”. (AGI)