Cosenza, Jole Santelli e le palle (dell’albero) di Natale

In quanto a distorcere la realtà Jole Santelli non è seconda più a nessuno. Neanche ad Occhiuto. Che ha capito che di questi periodi meno chiacchiere racconta e meglio è per lui; ma non potendo farne a meno di raccontare falsità e di manipolare la realtà, pratica vitale per la sua amministrazione, ha dato incarico alla Jole di “portare avanti” questo delicato compito: raccontare palle ai cosentini a più non posso. Fargli credere di essere i primi in Italia, per bellezza degli addobbi natalizi e per le luminarie. E che la folla che si vede passeggiare su corso Mazzini – nella famosa foto rubata a Ciccio Arena, cosa normale e che avviene indipendentemente dalle luminarie ogni sera, specie nei periodi di festa –  sono migliaia di turisti giunti da tutta Italia, e non solo, per partecipare all’iniziativa dell’accensione delle luminarie più belle del mondo.

Se non fosse che la Jole si è presa il compito di intortare i cosentini, questa breve nota non l’avrei mai scritta. Perché poco mi importa dell’estetica del Natale. Cosa che a Jole, invece, interessa molto. Ed infatti la sua attività preferita in questo periodo è criticare l’organizzazione del Natale delle altre città, in particolare Roma. E ci starebbe pure se non fosse che la Jole è vicesindaco della città di Cosenza dove gli addobbi di Natale sono al centro di una inchiesta per corruzione e tangenti. E che il risultato raffazzonato, e decisamente brutto delle luminarie di quest’anno, è la degna conclusione di un sistema che se non produce corruzione e tangenti non riesce ad “esprimersi”. Tradotto: se i lavori delle luminarie non vengono assegnati alla ditta Medlabor (interdetta dalla procura), com’è successo ogni anno, ogni possibilità di vedere realizzato qualcosa di “dignitoso” per la città salta. O lavorano gli amici degli amici o il risultato è quello che tutti possiamo vedere oggi: un obbrobrio che neanche le chiacchiere della Santelli riusciranno a mitigare.

Compreso l’albero di Natale acceso ieri in piazza Duomo. 

La domanda è secca ed è rivolta a tutti: secondo voi quest’albero è bello?

E pensare che la Jole ha avuto l’ardire di criticare l’albero di Natale di Roma, che di fronte a questo è un’opera d’arte.

Ecco cosa significa mistificare la realtà: far credere alla gente, disposta ad abboccare, che quello di piazza Duomo è un bell’albero. E che di più belli non ce n’è.

Ognuno può credere alle palle che vuole, o di vedere le palle che vuole, siamo un paese libero, anche perchè mi pare che il lato estetico del Natale si giochi tutto proprio sulle palle, e a vedere questo albero effettivamente mancano. Un consiglio a Jole: invece di raccontarle le palle, attaccane un altro po’ a questo striminzito albero.