Cosenza. La Cariocas di Manganaro senza rivali tra Juniores e Allievi: i trionfi dei primi anni ’60

La Cariocas con Manganaro nel 1962-63

Nei giorni scorsi è scomparso Giovanni Manganaro, pioniere dell’era moderna del calcio giovanile e dell’atletica leggera nella città di Cosenza. Una delle sue più belle “creature” è stata la Cariocas, squadra di quartiere attiva dal 1958 e fino alla fine degli anni Settanta. Di seguito, la seconda parte di una doverosa ricostruzione storica tratta da “Campioni di Cosenza”. 

PRIMA PARTE Cosenza. La Cariocas di Giovanni Manganaro/1. Il mito del Brasile di Pelè, un palmarès stellare e una società modello
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I primi “Campioni” della Cariocas di Giovanni Manganaro, campione provinciale Allievi nella stagione 1960/61 sono i ragazzi cresciuti dal tecnico “Peppinuccio” Veltri ovvero Giuseppe Bacchieri, Michele Apa, Pippo Pluto Pappaterra e Corrado Aceti. Pappaterra e Bacchieri sono i pilastri della difesa, Apa è il motore del centrocampo. Cosentino verace, classe 1945, ha un fisico esplosivo e ben presto approderà al Cosenza, arrivando anche a giocare in prima squadra nel 1965 con il tecnico Tom Rosati. Più o meno lo stesso percorso del plastico portiere Corrado Aceti, anche lui passato al Cosenza e tra i protagonisti nel 1962 dell’exploit della formazione “De Martino” vicecampione d’Italia. Tra gli altri meritano una citazione la mezzala di punta Francesco Nicastro alias “Piripicchio” e l’attaccante Luigi Niccoli, detto “Gigione”, successivamente bravo cardiologo.

Alla squadra che richiama il mito del Brasile si avvicinano decine e decine di ragazzi, l’organizzazione migliora sensibilmente grazie anche all’impegno diretto di Ciccio Festa, burocrate della Provincia con la passione dello sport. molto vicino alla Democrazia Cristiana. Giovanni Manganaro, intanto, dopo la storica inaugurazione del campo scuola Coni avvenuta a fine ottobre del 1958, cura anche il settore dell’atletica leggera con la società “sorella” della Cariocas, la Santos – dal nome della mitica squadra brasiliana di clun di Pelé – e molti talenti del pallone saranno “rivelati” proprio grazie alla preziosa opera di Manganaro, che vedendo il loro rendimento nella corsa li lancia anche nella Cariocas.

Giovanni Manganaro è un uomo di sport nel senso più nobile della parola. Mai un alterco, mai una “piazzata”. Uno stile unico. E i suoi ragazzi dell’atletica e del calcio hanno tutto quello che gli serve per primeggiare: sede, borse, scarpette, tute, magliette. Finanche la doccia in un salone dopo le partite! Non solo: Manganaro e Festa portavano anche i ragazzi a mangiare fuori come “premio partita”.

La Cariocas nel 1961-62

La stagione 1961/62 regalerà alla Cariocas una leggendaria “doppietta”, vale a dire la conquista dei titoli provinciali Juniores e Allievi. Festa, Manganaro e Florio hanno la possibilità di schierare in campo cinque formazioni di ragazzi: c’è solo l’imbarazzo della scelta. E arrivano sempre nuovi talenti. Due in particolare provengono dall’Olimpia, la squadra dello Spirito Santo, e sono due centrocampisti importanti come Mario Carelli e Antonio Dorz, che successivamente avrebbero giocato con il Cosenza. Quest’ultimo, poi, grazie alle sue grandi qualità nella corsa, veniva schierato da Manganaro anche nelle gare di atletica, nei 400 metri piani, con la Santos.

Altri protagonisti di livello erano i difensori Franco Canonaco e Franco Forino, il centrocampista Alfonso Barbieri, una sorta di “monumento” della Cariocas e Ciccio Granata, meglio noto come Ciccio “Pirrito”, mediano di rottura di grande temperamento, successivamente bandiera della Morrone. Gli attaccanti erano Giancarlo Spadafora, Nicola Gallo e Michelangelo Perrone. E muovono i loro primi passi da calciatori quattro “leggende” del calcio cosentino come Saverio Fera, Antonio De Donato, Eugenio Coscarello e Francesco De Seta.

Saverio Fera esordisce con gli Allievi sotto età, quando non aveva ancora compiuto 15 anni. Era già allora un leader naturale e giocava indifferentemente da mediano, da mezzala e persino da difensore puro. Fortissimo nella tecnica individuale, calciava come pochi ed era l’indiscusso specialista dei calci di punizione. Antonio “Tonino” De Donato, classe 1948, è stato ancora più precoce di Fera e spesso veniva lanciato con i “grandi” da mister Veltri. Mediano naturale, era adattabile anche più avanti a mezzala e correva a perdifiato, favorito anche da un fisico brevilineo e anche lui, come Fera, calciava divinamente.

La Cariocas si ripete anche nella stagione 1962/63 conquistando il titolo di campione provinciale Allievi ed emergono le grandi qualità di due calciatori che diventeranno autentiche bandiere della Cariocas: il portiere Francesco De Seta e il terzino Eugenio Coscarello, che giocheranno più di cinque stagioni con la squadra di Manganaro, Festa e Florio. De Seta è il primatista assoluto in fatto di partite giocate con la Cariocas: portiere completo in tutti i fondamentali, il suo punto di forza erano le uscite a valanga. Primeggiava anche in atletica, nelle corse ad ostacoli, visto e considerato che saltava con una facilità impressionante. Coscarello era un “gigante” e di conseguenza eccelleva nel gioco aereo con qualità carismatiche di trascinatore che hanno lasciato il segno. Purtroppo è scomparso prematuramente e da anni ormai a lui è intitolata la scuola calcio del Castrolibero.

2 – (continua)