Cosenza, la “disavventura” di Magnelli. Sarà l’aria del Pd?

Salvatore Magnelli è una vecchia volpe della politica cosentina. In pochi sapevano che è un dipendente regionale in servizio alla Provincia: è un esperto amministrativo. Lo ha beccato la Finanza ieri mattina e gli ha notificato una misura che prevede l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e un avviso di garanzia per truffa aggravata. Secondo i finanzieri, Magnelli è un furbetto del cartellino. Invece di lavorare faceva altro.

Dicevamo che Magnelli è un volto noto della nostra politica di nani e ballerine. Ha un lungo passato di consigliere comunale: prima con i Laburisti di Granata nel 1997 (secondo mandato di Giacomo Mancini) e poi con l’Udeur di Ennio Morrone (2002 e 2006). Successivamente si era staccato dal “mammasantissima” e nel 2011 si era candidato alle comunali con la lista di Loiero, Autonomia e Diritti, non risultando eletto nonostante i 252 voti ottenuti. Infine, si è avvicinato alle posizioni del PD tanto da essere candidato nella lista delle comunali dello scorso anno. Ha preso 265 voti risultando il sesto del partito e restando fuori dagli eletti per una trentina di voti.

Non è mai stato un politico “da copertina” il nostro Magnelli, ma è stato capace comunque di assemblare sempre e comunque un buon pacchetto di voti in virtù dei quali si è seduto ai tavoli che contano del potere. Scanzonato e dotato di ottimo senso dell’umorismo, Magnelli è persona brillante sotto il profilo dei rapporti personali. Non abbiamo dubbi che troverà il modo di ironizzare anche su questa sua disavventura dalla quale gli auguriamo di uscire senza pesanti conseguenze. Sarà stata l’aria del Pd?