ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) si è fatta promotrice di una lettera contenente le principali contestazioni mosse dagli operatori del diritto, e dalla società civile, in merito alle numerose criticità dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Cosenza. La lettera è stata inviata alla Questura di Cosenza già nel mese di ottobre, e per conoscenza, anche alla Prefettura di Cosenza nonché al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, non ricevendo alcun riscontro da parte di nessuno dei destinatari della missiva.
Dato il costante peggioramento e il vertiginoso aumento delle prassi illegittime dell’ufficio Immigrazione della Questura di Cosenza, che altro non fanno che ledere i diritti degli stranieri che si rivolgono all’Ufficio Immigrazione, ASGI ha ritenuto opportuno aprire alla sottoscrizione della missiva alle associazioni, cooperative, operatori del diritto che, quotidianamente, affiancano l’utenza straniera che si rivolge alla Questura di Cosenza.
Il fine della lettera è sempre stato quello di sollecitare un incontro con gli Uffici preposti, nella convinzione che solo un dialogo schietto e costante tra istituzioni e operatori del diritto, a tutela dei diritti dei cittadini stranieri, possa garantire una serena e civile convivenza, soprattutto in un momento storico nel quale il legislatore, in preda ad una vera e propria bulimia normativa, viola costantemente i diritti fondamentali dei cittadini stranieri.
Hanno aderito:
Asgi Action Aid
Associazione Don Vincenzo Matrangolo Associazione Comunità Progetto Sud Onlus CNCA Calabria
Associazione Culturale la Kasbah Onlus
Equipe multidisciplinare per la presa in carico dei sopravvissuti a tortura LA BASE COSENZA
USB COSENZA
FEM.IN. COSENTINE IN LOTTA PRENDOCASA COSENZA
Arci Cosenza
Avv. Lidia Vicchio
Avv. Francesco Maria Sicilia Avv. Giulia Manfredi
Avv. Cesare De Cicco Avv. Claudio Bloise
Hossain Rajib Mediatore linguistico Alba Aceto Mediatrice culturale
di seguito la missiva inviata alla Questura di Cosenza, alla Prefettura di Cosenza
e p.c. A Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza
La grave situazione dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Cosenza
La scrivente Associazione pone alla Vs attenzione la gravissima situazione esistente all’Ufficio immigrazione della questura di Cosenza, a cui e necessario dare rapida soluzione per non perpetrare violazioni di legge, ledendo i diritti delle persone straniere che si rivolgono a detto Uffi.cio. Le criticita sono molteplici e in costante peggioramento. Gli Uffici preposti ricevono quotidianamente un numero di persone molto inferiore al totale di quante vorrebbero accedervi, e cio comporta ormai da piu di un anno la formazione di lunghe code, con persone costrette ad arrivare estremamente presto negli orari mattutini in attesa dell’apertura degli Uffici nella speranza di ritrovarsi ai primi posti, e a tomare piu e piu volte anche per vari mesi, senza avere alcuna certezza circa tempi e modalita di accesso e rimanendo nel frattempo prive <lei piu elementari diritti, quali le cure mediche, il lavoro, l’alloggio o l’accesso alle misure di accoglienza previste dalla legge, correndo addirittura il rischio di essere sottoposte a rimpatrio forzato. In particolare, intendiamo segnalare quanta segue:
Attuale sostanziale impossibilita di presentare domanda di protezione internazionale. I richiedenti asilo sono costretti a recarsi presso gli uffici della Questura per svariati giomi, se non anche settimane, nell’attesa di essere ammessi alla manifestazione della domanda d’asilo. In alcune circostanze sono stati, informalmente, rilasciati appuntamenti a distanza di mesi, senza un criteria di scelta evidente. Molti altri vengono invitati a ritomare a distanza di diverse settimane poiche non vi sono posti disponibili per le formalizzazioni. In entrambi i casi i richiedenti asilo rimangono privi di un valido titolo di soggiomo sul territorio nazionale, con conseguente impossibilita di accedere al godimento di diritti fondamentali ed alle strutture di accoglienza, oltre ad essere esposti al rischio di essere espulsi. Inoltre, la presentazione della domanda di protezione internazionale viene subordinata alla richiesta di ospitalita, documentazione non necessaria per legge. Tutto cio in violazione di precise disposizioni di legge (art. 26 d.lgs 25/2008).
Tale situazione comporta l’impossibilita per i/le richiedenti asilo di accedere al sistema di accoglienza pubblica, in violazione di precise disposizioni di legge (artt. 1, 8, 9 e ss. d.lgs 142/2015).
Totale incertezza rispetto alle modalita di accesso all’ufficio per presentare domanda di rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno ed alle tempistiche per tali adempimenti. Occorre prendere appuntamento e, a tal fine, le disposizioni sono che le persone devono recarsi all’ufficio personalmente. Il personale spesso fornisce informazioni contrastanti con le indicazioni contenute nella normativa, in particolare in merito alla documentazione necessaria per ottenere il rilascio del permesso richiesto dall’utente, vagliando in modo informale la documentazione in possesso dello straniero e decidendo, in modo del tutto opinabile, circa la sua idoneita, il tutto molto spesso viene comunicato oralmente. Tale prassi e molto grave, non solo perche compiuta da personale non competente a giudicare sulla domanda, ma anche perche costituisce una violazione delle norme disciplinanti il procedimento amministrativo.
Sistematico impedimento all’ingresso all’interno degli Uffici, in accompagnamento ai propri assistiti, sia degli avvocati che degli operatori legali, ledendo in maniera deliberata e assolutamente illegittima il diritto di difesa di ogni utente. Appare particolarmente grave e discriminatorio che, tale diritto, non possa essere adeguatamente esercitato da parte delle persone straniere all’interno di un Ufficio che e diretta espressione dell’amministrazione dello Stato sul territorio;
Assenza/mancanza di mediatori, in possesso delle adeguate competenze e della conoscenza delle diverse lingue e culture, per supportare le persone appartenenti a numerose e differenti nazionalita che hanno procedimenti e pratiche presso gli Uffici della Questura di Cosenza.
Mancato rilascio del permesso di soggiorno per tutti i richiedenti asilo che vengono sottoposti a procedure accelerate, impedendo dunque, cosi come per i richiedenti asilo in procedura ordinaria che attendono appuntamento per la formalizzazione della domanda, la possibilita di avere valido titolo di soggiorno sul territorio nazionale, con conseguente impossibilita di accedere al godimento di diritti fondamentali, quali ad esempio il rilascio del codice fiscale, pregiudicando dunque l’accesso alle prestazioni sanitarie minime, o la possibilita di accedere correttamente al mercato del lavoro ed alle strutture di accoglienza, oltre ad essere esposti al rischio di essere espulsi. Le tempistiche per la fissazione degli appuntamenti sono di diversi mesi, giungendo sino a piu di un anno per la fissazione delle date di conversione del permesso, comportando molto spesso il rilascio della copia fisica del permesso a qualche mese dalla scadenza e obbligando, dunque, l’utente a riavviare immediatamente le pratiche per i1 rinnovo o la conversione. Tale prassi determina il possesso, per molti utenti, di un permesso di soggiorno plastificato spesso scaduto e privo di data di fissazione di appuntamento, aggravando ancora di piu i1 mancato accesso ai diritti e alle prestazioni essenziali,
Ripetute violazioni della L. 241/90 sul procedimento amministrativo: integrazioni documentali richieste oralmente, con la conseguente impossibilita di contraddire qualora lo straniero le ritenga ingiustificate rispetto alle norme vigenti, mancata indicazione del responsabile del procedimento, rifiuto arbitrario di ritirare le istanze e/o la documentazione, fissazione di appuntamenti per l’integrazione della domanda a distanza di mesi, con conseguente ritardo, non sempre giustificato, nella definizione del procedimento, rigetto orale delle istanze, senza che venga seguito regolare iter amministrativo normativamente definito ne che siano fornite adeguate e documentate motivazioni;
Ritardi nell’istruttoria peril rilascio/rinnovo dei permessi di soggiorno a qualsiasi titolo: si segnala poi una generale inefficienza sul rispetto delle tempistiche del procedimento amministrativo nel rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno. I richiedenti aspettano svariati mesi (se non addirittura anni) prima di avere una risposta alla propria domanda, il sistema di verifica “on line” spesso non funziona correttamente, circostanza che aumenta indubbiamente l’afflusso di persone presso gli Uffici, e l’unico modo per avere notizie sullo stato del procedim.ento e rivolgersi a un legale affinche effettui un accesso agli atti, richiesta che, peraltro, non viene quasi mai evasa nelle tempistiche previste dalla legge, spesso oralmente e, per la quale, sembrerebbe ora necessario doversi recare personalmente presso gli Uffici, aumentando ulteriormente l’afflusso di persone nonche il carico di lavoro per gli stessi;
Comportamenti inurbani e aggressivi: si registrano infine numerosi atteggiamenti non consoni ad un’istituzione che dovrebbe rappresentare la cittadinanza (sia italiana che straniera). Spesso le persone in attesa vengono maltrattate e insultate dagli addetti allo sportello.
In considerazione di quanto finora esposto, risulta evidente come questa situazione comporti un notevole aumento di comunicazioni via pee ai medesimi Uffici per qualsiasi tipo di procedimento. Tali azioni, per quanto rappresentino gli unici rimedi offerti dall’ordinamento di fronte all’inerzia di un’Amministrazione, non possono far altro che frustrare ulteriormente i rapporti tra legali e operatori dell’Ufficio, aggravando il carico di lavoro pendente a causa delle innumerevoli pee, diffide, azioni giudiziarie. il precedente dirigente dell’Officio aveva avviato la buona prassi, anche al fine di deflazionare il contenzioso e facilitare la risoluzione di procedimenti nei tempi previsti dalla legge, di incontrare mensilmente avvocati e operatori legali, con un costruttivo confronto quantomeno sui procedimenti piu complicati trattati dall’Ufficio. Dal mese di ottobre, data in cui e cambiata la direzione dell’Ufficio, ci si e trovati a dover affrontare un radicale atteggi.amento di chiusura da parte degli Uffici, sia sotto il punto di vista del mancato accesso fisico agli Uffici, sia sotto il punto di vista del confronto professionale con gli operatori del settore.
Auspichiamo che la presente possa essere momenta di riflessione per la Questura di Cosenza, sia per quanta concerne le modalita di confronto e gestione dei rapporti con l’utenza straniera, con i legali, con le associazioni econ gli operatori che operano nel settore, sia sulla necessita di affrontare le criticita evidenziate.
Al fine di trovare le migliori soluzioni possibili, a tutela dei diritti degli stranieri che si rivolgono agli uffici della Questura, si rimane sin da ora disponibili per un incontro con il Dirigente dell1.Jfficio immigrazione.
Torino, 11.10.2023
Avvocato Lorenzo Trucco (legale rappresentante)