Cosenza, la “marketta” dei soliti sindacati (venduti) al cazzaro

REVOCATA IN TUTTA FRETTA L’ASSEMBLEA SINDACALE DEI COMUNALI

L’assemblea sindacale aperta a tutti i dipendenti del Comune di Cosenza non si terrà più. Era stata indetta per discutere delle motivazioni che hanno portato, per la prima volta nella storia dell’ente, ad un ritardo di una settimana nel pagamento degli stipendi, dopo le confuse e contraddittorie motivazioni addotte dall’Amministrazione.

Ad annullarla una mail dì Giacomino lo “sceriffo” Fuoco, braccio destro del primo cittadino di Cosenza e famoso per qualche sosta a Gizzeria con “panina” al ciglio della strada. Fuoco, in qualità di componente della Rsu del Comune, ha scritto a tutti i dipendenti (e vi lasciamo immaginare lo stupore di molti nel ricevere una “mail di revoca”) come se non fosse successo nulla e senza consultare i dipendenti stessi! In più nessuno ha mai rassicurato la componente sindacale dell’ente sull’impossibilità di ulteriori ritardi nei prossimi pagamenti. E come si potrebbe rassicurare, se nessuno veramente conosce lo stato di salute complessivo e la mole di debiti dello stesso Comune di Cosenza?

Guccione e parte dell’opposizione consiliare avevano già qualche giorno fa chiesto un resoconto complessivo, ma tutto tace. In più, aggiungiamo noi: quali e quanti ulteriori impegni il Comune di Cosenza ha dovuto “accettare” per avere lo sblocco da parte del tesoriere, dott. Giuseppe Minervini, dell’anticipazione di Cassa necessaria per effettuare i pagamenti degli stipendi? Eppure la lettera di Ubi Banca era chiara, si chiedevano garanzie e atti da parte di Cassa Depositi e Prestiti.

Come sempre alla città di Cosenza viene nascosta la verità, e viene nascosta la verità anche ad alcuni assessori e ai consiglieri comunali che in consiglio, meno di una settimana fa, hanno votato ulteriori prestiti (quindi debiti) per 19 milioni con la Cassa Depositi e Prestiti e 1,4 milioni di euro di debiti fuori bilancio, “senza aver sufficiente conoscenza degli atti”, così come evidenziato stamani dal prefetto Galeone. Ma soprattutto non conoscono lo stato di salute finanziaria dell’ente i dipendenti che ci lavorano e i sindacati che li rappresentano. È proprio ai sindacati, che in tutta fretta hanno voluto revocare un’assemblea sicuramente necessaria, facciamo notare come la “mail di revoca” sia sembrata, ma ci sbaglieremo sicuramente, un’altra “marketta” (per dirla alla Chiambretti) al sindaco Occhiuto, quasi per farlo uscire da un pericoloso accerchiamento.

A Cosenza tutto deve tacere, nessuno deve parlare e nessuno deve conoscere la verità. Mario Occhiuto dalla tv di famiglia e del “fido Fede” rassicura tutti, “i conti sono a posto” continua a ripetere. Anche se il 17 luglio la Corte dei Conti ci dirà qualcosa di interessante sulla finanza creativa del cazzaro che, giusto per ricordarlo, ha sul groppone diversi fallimenti di società, il Comune deve pagare i suoi debiti personali ed è indagato, tra l’altro, per bancarotta fraudolenta. Così, tanto per ricordare!