Cosenza, la morte del piccolo Giancarlo: il pm Cerchiara chiede la condanna a 5 anni per Carmine Manna

“Ci sono state evidenti responsabilità nella morte di quel bambino di appena 4 anni”. È questo, in sintesi, il senso della requisitoria del pm Mariafrancesca Cerchiara che ha chiesto la condanna a 5 anni di reclusione per tutti gli imputati nel processo sulla morte di Giancarlo Esposito. Il piccolo morì il 2 luglio del 2014 nella piscina comunale di Cosenza mentre stava giocando nella struttura dedicata ai più piccoli e chiamata Kinder Garden.

Ieri mattina, nell’aula della Corte di Assise (presieduta dal giudice Giovanni Garofalo), si è svolta la penultima udienza di una complessa e delicata vicenda giudiziaria. Il pm Cerchiara, che ha seguito la vicenda sin dalle indagini, ha chiesto la condanna a 5 anni per Carmine Manna (legale rappresentante della società che gestisce la piscina comunale) e per le educatrici Franca Manna, Luana Coscarello, Martina Gallo e Ilaria Bove. Secondo l’accusa, per negligenza, imperizia e imprudenza avrebbero causato la morte del piccolo, annegato mentre si trovava in una delle piscine presenti nella struttura. Il 20 gennaio del 2017 il medico legale Francesco Vinci del Policlinico di Bari, nell’aula 9 del foro bruzio, aveva specificato che il bimbo è morto per annegamento perché dall’autopsia era emerso che aveva acqua nei polmoni e nello stomaco… Si torna in aula il prossimo 18 marzo. Fonte: Gazzetta del Sud