Cosenza, lavori al Teatro Rendano: il “cartello d’imprese” degli scagnozzi di Occhiuto

TEATRO RENDANO

La vicenda attiene all’affidamento dei lavori aggiuntivi per il miglioramento dell’efficienza energetica del Teatro Rendano, finanziati con fondi pubblici regionali alla società DCS Srl, riconducibile all’imprenditore Massimiliano De Santo, impresa già aggiudicataria dell’originaria commessa, sempre finanziata con fondi pubblici regionali.

Michele Fernandez, in qualità di dipendente del Comune di Cosenza e Rup del procedimento, consentiva all’imprenditore De Santo, che con la sua impresa poi si è aggiudicato la commessa, di predisporre gli inviti per la gara da recapitare alle imprese; il De Santo, poi, è così certo di aggiudicarsi la gara che prima ancora dell’apertura delle buste contenenti le offerte economiche inoltrava al Rup Fernandez l’atto di sottomissione a mezzo posta elettronica.

LE FONTI DI PROVA DEL PUBBLICO MINISTERO

La vicenda in esame mette in luce le spregiudicate condotte illecite poste in essere dal pubblico ufficiale Fernandez, che non ha esitato a violare le regole di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione, pur di consentire all’imprenditore De Santo di beneficiare di commesse pubbliche, in palese violazione delle norme sull’evidenza pubblica.

Massimiliano De Santo, unitamente a suo fratello Luigi, è socio della DSC Srl, aggiudicataria di diversi appalti da parte del Comune di Cosenza, ente presso il quale presta servizio Michele Fernandez, quale dipendente del Settore 7 – Infrastrutture e Mobilità -, oltre ad avere l’incarico a termine di responsabile del Settore Quinto – Area Tecnica – Settore Urbanistica – del Comune di Fuscaldo.

Fernandez consentiva al suo amico imprenditore, che risulterà aggiudicatario della procedura di gara, di predisporre direttamente l’invito alle imprese per l’affidamento dei lavori. La DSC Srl risulta già aggiudicataria, all’epoca dei fatti contestati, dei lavori di miglioramento efficienza energetica del Teatro Rendano finanziati con fondi POR Calabria. Ebbene, nel mese di febbraio 2017, Fernandez si avvedeva che nella gara già aggiudicata non erano stati inseriti ulteriori lavori per l’importo di 90 mila euro circa e si poneva il problema di come affrontare e risolvere questo disguido, soprattutto in considerazione della circostanza che i fondi erano stati finanziati dall’Unione Europea ed andavano eseguiti entro il 28 febbraio 2018. Infatti, in data 14 febbraio 2017, è stata captata la conversazione tra Fernandez e Vincenzo Vigliaturo, consulente della Regione Calabria, che svolge attività di audit in relazione ai finanziamenti del POR Calabria.

Nella conversazione, di rilevante interesse investigativo, Fernandez spiegava a Vigliaturo di aver appaltato ed eseguito dei lavori sul Teatro Rendano, dimenticandosi di inserire 90 mila euro per il miglioramento dell’efficienza energetica e chiedeva se dovesse effttuare una nuova procedura di appalto per assegnare questi lavori o se potesse affidarli direttamente alla ditta appaltatrice con il ribasso già vinto. Vigliaturo replicava dicendo che avrebbe dovuto fare una nuova procedura e che comunque doveva sbrigarsi perché la scadenza era prevista entro marzo.

Fernandez, proseguendo nella conversazione, rispondeva che entro dieci giorni avrebbe invitato le ditte in quanto si trattava di una procedura “sotto soglia”, aggiungendo che era fiducioso di rientrare nei termini e che gli sarebbe dispiaciuto perdere la somma.

Fernandez informava immediatamente Massimiliano De Santo della necessità di eseguire una nuova procedura per affidare i lavori dell’ulteriore importo di 90 mila euro; al riguardo, l’imprenditore gli riferiva che le carte le aveva tutte e che bisognava solo decidere cosa scrivere. Fernandez gli riferiva che lo aspettava per lunedì e che doveva provvedere a predisporre gli inviti.

Già da tali premesse, si possono desumere gli elementi da cui ricavare collusione tra i due, in quanto emerge la “pianificazione a tavolino dell’assegnazione dei lavori”. In proposito, appare allarmante la condotta del pubblico ufficiale Fernandez che, ancor prima di avviare il procedimento amministrativo, comunicava all’imprenditore che gli avrebbe comunque affidato i lavori pubblici e, per meglio poter organizzare la vicenda illecita, delegava proprio all’imprenditore De Santo la predisposizione del contenuto degli inviti alla eseguenda gara.

Non c’è chi non veda che l’imprenditore De Santo ha certamente “cucito” su misura per se stesso e per la propria organizzazione aziendale i requisiti per poter partecipare alla gara. Segue uno scambio di mail e così il 20 febbraio 2017, come da accordi, Fernandez, nella sua qualità di Rup, predisponeva il seguente atto amministrativo “Invito alla procedura negoziata per lavori aggiuntivi -Miglioramento efficienza energetica del Teatro Rendano”. Inviti il cui contenuto era stato predisposto direttamente dal De Santo…

Le imprese destinatarie degli inviti erano le seguenti: Giafra Srl; Mirabelli Gianfranco (impresa ben nota e vicina a Fernandez già per i lavori della chiesa di San Domenico); Pasquale Cundari; DSC Srl; Perri Robertino (altra impresa ben nota e vicina a Fernandez). Si evidenzia che l’unica impresa che ha dato seguito all’invito è quella del De Santo (DSC), che quindi si è aggiudicata la “gara”. Peraltro, due imprese invitate (su cinque) sono legate da stretti rapporti collusivi con Fernandez… Se aggiungiamo De Santo, arriviamo addirittura a tre… Riscontro indubitabile a tale assunto è fornito semplicemente dallo scambio di numerosissime conversazioni telefoniche captate tra il Fernandez e i tre imprenditori ovvero De Santo, Perri e Mirabelli.

Orbene, l’esame degli atti di gara acquisiti presso il Comune di Cosenza, ha evidenziato che l’invito e la domanda di partecipazione predisposti dall’imprenditore Massimiliano De Santo sono pressoché identici a quello inoltrato a mezzo pec alle imprese invitate.

Ed allora, appare chiaro che tre delle imprese sopra specificate e riconducibili ai predetti tre imprenditori (amici) hanno costituito un “cartello d’imprese”, invitate alle procedure di gara indette dal tecnico e con “accordi, collusioni e mezzi fraudolenti” di volta in volta e a turno si sono aggiudicate gli appalti pubblici tra Cosenza e Fuscaldo. Si evidenzia inoltre, sotto il profilo della collusione e del mezzo fraudolento, che il Fernandez, nel corpo dei predetti inviti, abbia stabilito in soli quattro giorni i termini affinché gli imprenditori pseudo concorrenti potessero presentare le offerte, termine certamente canzonatorio in quanto solo chi era stato previamente e illecitamente avvisato e aveva predisposto gli inviti, cioé De Santo, avrebbe potuto rispettare tale termine.

Infatti, la vicenda in essere si concludeva in data 24 febbraio 2017, alle ore 12,30 circa, ovvero dopo soli 4 giorni dall’invio dell’invito, allorché Fernandez, quale commissario di gara, aggiudicava i lavori di che trattasi all’impresa DSC Srl, con un ribasso del 6,66%. Colpisce la percentuale del ribasso inserita nell’offerta presentata dal De Santo, che corrisponde ad un risibile 6,66% ma ancor di più rimarchevole e sintomatica di una preordinata azione avviata già conoscendone l’esito finale, appare il fatto che quella del De Santo è l’unica offerta pervenuta… Appare evidente come l’aggiudicazione della gara in trattazione sia stata concordata a priori tra Michele Fernandez e Massimiliano De Santo. 

Ad ulteriore e inequivocabile supporto di questo assunto converge la mail inoltrata da De Santo a Fernandez con la quale è stato inviato in data 24 febbraio 2017 alle ore 11,29 (ovvero ben un’ora prima delle operazioni dell’apertura delle buste di gara) l’atto di sottomissione della ditta, che evidentemente era assolutamente sicura dell’aggiudicazione dei lavori. Tale mail fuga ogni dubbio sull’accordo illecito tra Fernandez e De Santo.

3 – (continua)