Cosenza, lo staff tecnico. Antonio Fischetti, quando il sogno diventa realtà

di Andrea Rosito

Non è mai facile parlare di un amico, specie se la persona in questione si ritrova a soli 30 anni ad essere il preparatore dei portieri della tua squadra del cuore, ma soprattutto fa parte dello staff che ha riportato il Cosenza in Serie B dopo 15 anni.

Antonio Fischetti, classe 1987, cosentino doc, abita a 100 metri dalla Curva Bergamini ed è da sempre e per sempre tifoso del Cosenza. Suo padre Leo fin da piccolo gli ha trasmesso la passione per i Lupi. A soli sette mesi era già tra le braccia di Gigi Simoni, Denis Bergamini e Maurizio Lucchetti, tra gli eroi della promozione del 1988. Inizia a giocare da portiere e compie i primi passi nell’Azzurra, poi nel 2002 entra a far parte del settore giovanile del Cosenza Calcio, ma il successivo fallimento dell’estate del 2003 ha cambiato radicalmente il vivaio rossoblu. E così, nel 2004, a soli 17 anni arriva per caso il debutto in Serie D. Fischetti viene lanciato da Beppe Sannino con il Cosenza Fc, a fine primo tempo, nella partita contro il Modica capolista e da allora è diventato titolare. 17 presenze da titolare e alla porta del presidente Intrieri iniziano a bussare club importanti come Genoa e Messina.

Nella stagione successiva, dopo il ritiro a Moccone, agli ordini di mister Gigi Marulla, finisce al Sapri, sempre in Serie D. L’anno successivo – stagione 2006-07 – si ritrova terzo portiere in C1 a Manfredonia, alle spalle di Gigi Sassanelli. Con lui in squadra, oltre al cosentino Musacco, c’è anche Stefano Trinchera, attuale diesse del Cosenza.

Antonio si allena con la prima squadra e gioca con la Berretti, arriva anche la convocazione in Nazionale giovanile, ma un infortunio al ginocchio complica il resto della stagione.

Mal consigliato da qualche pseudo procuratore, Fischetti si ritrova cosi nuovamente in Serie D: inizia la stagione a Campobasso per concluderla al Boiano, dove però incontra Karel Zeman, figlio del più famoso Zdenek. Una figura fondamentale per la sua crescita professionale. Di fatto, la sua carriera da calciatore finisce presto: qualche altra piccola esperienza a Locri, Acri e anche un breve passaggio al Rende, lo spingono ad appendere i guantoni al chiodo e iniziare giovanissimo la sua nuova vita da preparatore dei portieri.

Inizia alla scuola calcio Pietro Mancini, poi passa all’Accademia Cosenza e a questo punto arriva inaspettata la chiamata di Karel Zeman nel campionato maltese dove conquista una miracolosa salvezza con il Qormi.Chiusa l’esperienza maltese, entra nello staff del Marca, un anno al fianco di Gigi Marulla, che lo consiglia in estate a Enzo Patania, all’epoca appena nominato responsabile del settore giovanile del Cosenza. Fischetti si prende cura dei giovani portieri rossoblu, e lavora a stretto contatto con Roberto Occhiuzzi, Danilo Angotti e Pierantonio Tortelli.

In estate arriva la chiamata della Reggina, ancora una volta al fianco di Zeman Jr, con un’altra salvezza conquistata a pieno merito ma incredibilmente, a fine stagione, si ritrova a spasso. Ed è a questo punto che arriva una nuova svolta nella sua carriera. Con l’esonero di Fontana, arriva Piero Braglia e cambia anche lo staff tecnico: vengono “promossi” il preparatore atletico Luigi Pincente e l’allenatore in seconda Roberto Occhiuzzi ed ecco che anche per Fischetti arriva la chiamata tanto attesa: sarà il preparatore dei portieri del Cosenza Calcio, raccogliendo il testimone di personaggi quasi leggendari come Tonino Ferroni e Franco Viola.

Fischetti ha lavorato benissimo ed ha soprattutto il merito di aver lanciato e preparato al meglio Umberto Saracco, il portiere classe 1994, che per due stagioni è stato alle spalle di Ravaglia prima e di Perina poi, prima di soffiargli il posto: è la legge del calcio. Per Fischetti, al primo anno con i “grandi” e con la squadra del cuore, è arrivata una storica promozione in B, a dimostrazione di come il duro lavoro e la voglia di crederci alla fine ti permette di realizzare i sogni… anche quelli impossibili.