Cosenza, Nicola Mondelli: “Mi candido per la libertà, l’autonomia e l’indipendenza degli Avvocati”

 

Iacchite’: diciamolo subito, lei è l’avvocato di Iacchite’, questo, nel bene o nel male, le ha creato problemi?

Avvocato Nicola Mondelli: non ho avuto problemi, se non quelli che ogni avvocato ha quando si trova a difendere persone che hanno una certa notorietà. A questo aggiungo che tutti hanno il diritto di essere assistiti da un avvocato, anche la redazione di Iacchite’, le cui controparti spesso sono altrettanto note, e, allo stesso tempo con un peso sociale, politico e istituzionale rilevante… ed è questo che ha reso difficile, per loro, la ricerca di un difensore di fiducia. Dopo aver conosciuto la redazione e sentito le loro ragioni ho accettato i numerosi incarichi, condividendo lo spirito di libertà e indipendenza che la contraddistingue nel panorama giornalistico cittadino.

Iacchite’: visto che sei il nostro avvocato allora ci diamo del tu. Ti sei candidato a che cosa… perché al di fuori della cerchia degli avvocati nessuno sa di cosa si tratta. Spiegaci.

Avvocato Nicola Mondelli: concorro per la carica a consigliere per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli avvocati del foro di Cosenza. L’ordine è composto da 21 consiglieri eletti da 2600 avvocati che possono esprimere 14 preferenze, a cui è affidato, poi, il compito di eleggere il presidente e tutte le altre cariche del Consiglio dell’Ordine del foro di Cosenza. II Consiglio dell’Ordine esercita i poteri e le funzioni previste dalla legge per valorizzare la rilevanza giuridica e sociale della professione forense, per garantire soprattutto l’indipendenza e l’autonomia degli avvocati, da cui dipende la libertà e l’indipendenza dei cittadini.

Iacchite’: in quanti siete a concorrere per i 21 scranni?

Avvocato Nicola Mondelli: per i 21 “scranni” disponibili, concorrono 43 candidati, composti in tre liste da 14 candidati ciascuno. Ogni lista ha un suo capolista, tranne io che mi candido in solitaria, senza nessuna lista a seguito.

Iacchite’: spiegaci meglio cosa vuol dire “in solitaria” e perché non hai nessuna lista a seguito.

Avvocato Nicola Mondelli: in solitaria perché amo le sfide. Infatti il termine è legato ad imprese sportive ardue ed estreme, e concorrere da solo è per davvero una impresa audace. Ma non solo per questo. La mia candidatura è singola, anche perché è così che dice la regola, ma nessuno, tranne me, la segue, e questo perchè le candidature all’interno delle liste contrapposte sono avvantaggiate dal potersi favorire l’un l’altro attraverso uno scambio di voti. Che resta legittimo, per carità, ma non certamente “sportivo”.

Iacchite’: entriamo nel vivo, qual è il tuo programma?

Avvocato Nicola Mondelli: Il programma da me elaborato è particolarmente articolato e complesso, frutto dell’esperienza ultradecennale (ahimè quasi trentennale) accumulata giornalmente sul campo di battaglia, cioè nelle aule giudiziarie civili e penali. Non è possibile qui illustrare le questioni tecniche (abrogazione delle numerose vessazioni a carico degli Avvocati, come l’art. 21 della legge 247/12 (per cui si viene banditi dall’albo se non si hanno almeno cinque affari per ogni anno), l’eccessiva onerosità delle tassazioni, ad es., della TARSU per gli studi professionali o la eliminazione dei contributi minimi dovuti alla Cassa Forense che costringono anche chi per qualsiasi motivo non ha percepito redditi a pagare annualmente oltre tremila euro).

Il programma è finalizzato a far recuperare all’Avvocato il prestigio sociale che un tempo aveva. E ciò può essere realizzato solo mediante la riconquista della libertà, autonomia ed indipendenza che dovrebbe contraddistinguere ogni Avvocato. Attualmente invece l’Avvocato è onerato da orpelli vari (tassazioni, obbligatorietà alla partecipazione di corsi di formazione, aggiornamenti continui di software per processi telematici – che non hanno eliminato il cartaceo – e fatturazione elettronica), impegnando così il suo tempo in una continua corsa che non gli consente di focalizzare il vero obiettivo della sua professione: dare dignità al diritto ed ai diritti del cittadino. Tale obiettivo può essere raggiunto solo se si viene rispettati; ma, nonostante il rispetto che la maggior parte degli Avvocati ha per le istituzioni, queste non mostrano altrettanto rispetto nei confronti della figura dell’Avvocato  che viene spesso mortificato nelle aule di Giustizia da coloro che la Giustizia devono elargire (si pensi alle giustificazioni che un Avvocato deve dare al Giudice quando per un qualsiasi motivo non può essere presente ad una udienza (mentre a nessuna giustificazione è tenuto lo stesso Giudice per le sue assenze – poiché per lui è previsto il congedo, per gli Avvocati no, oppure alle miserrime liquidazioni effettuate dagli stessi Giudici, ad es. 80 euro per una causa, quando non compensano del tutto le spese).

Purtroppo il Consiglio dell’Ordine, finora, non si è potuto occupare di tali problematiche, impegnato principalmente ad organizzare corsi di formazione e convegni passerella di Giudici e professori universitari.

Non posso dilungarmi oltre (il mio programma, in continuo aggiornamento, finora consta di 27 articoli), ma occorre dire che sarebbe opportuno per il COA subentrante istituire una nuova commissione da affiancare alle 22 commissioni già esistenti e composte da 359 avvocati: la commissione “pari opportunità”, ma non tra genere maschile e femminile, già esistente e che rispecchia il diritto naturale alla parità tra uomini e donne, bensì le pari opportunità nell’assegnazione degli incarichi che gli stessi Uffici del Tribunale affidano sempre ad una ristretta cerchia oligarchica di Avvocati e Studi legali (e non parlo degli incarichi ad es. fallimentari “a perdere”, dove cioè il professionista alcune volte ci rimette, ma degli incarichi in cui le competenze liquidate sfiorano e superano il milione di euro o degli arbitrati il cui compenso minimo è di 100.000 euro oltre accessori): ebbene, tale commissione potrebbe essere formata da sole tre persone e sicuramente arginerebbe l’andazzo degli ultimi venti anni aiutando i giovani avvocati e anche i meno giovani in difficoltà o che hanno voglia di cambiare.

Per ultimo vorrei invitare il prossimo COA ad inviare il bilancio telematicamente ad ogni iscritto…

Iacchite’: che dire, un programma impegnativo e pieno di novità che potrebbe trovare il favore di tanti tuoi colleghi. Cosa che ti auguriamo perché conosciamo il tuo attaccamento al lavoro e il tuo vero e sincero senso di Giustizia. E poi ci sei simpatico perché affronti questa sfida da solo contro tutti, e come si dice: la fortuna aiuta sempre gli audaci. Che sembra essere proprio il tuo caso.