Meno di 200 pagine per raccontare più di 100 minori uccisi dalle mafie, 108, per la precisione. “Al posto sbagliato” di Bruno Palermo (Rubbettino Editore) è un libro di dolore e di speranza che non racconta tanto per il piacere di farlo, e nemmeno per il “solo” dovere di cronaca. Questo volume riesce a suon di fatti, documentati e spiegati, a “smitizzare” la maggior parte dei luoghi comuni che oggi esistono sulle mafie. “Esistono e proliferano anche, permettendo alle stesse di proliferare da Nord a Sud. È una delle prime cose che l’autore tiene a precisare quando presenta “Al posto sbagliato” e, puntuale, lo spiegherà anche oggi alle 18 alla libreria UBIK di Cosenza in una iniziativa alla quale parteciperà anche Claudio Dionesalvi.
Sia l’idea sia il titolo del libro nascono dall’incontro con i genitori di Domenico Gabriele, Dodò, un bambino che a 11 anni è stato ucciso con un colpo in testa mentre giocava su un campo da calcio, a Crotone. “Colpevole solo di trovarsi nel posto sbagliato” si usa dire, senza soffermarsi a pensare che un bimbo di questa età non è per nulla né colpevole né nel posto sbagliato se si trova su un campetto a giocare con gli amici a pallone. Nel posto sbagliato, erano gli assassini, colpevoli sono chi ha sparato e le Mafie, non certo Dodò.