Cosenza-Paola, la linea ferroviaria chiusa da un mese (esatto) nell’indifferenza generale

E’ passato esattamente un mese dal clamoroso deragliamento di un treno regionale a Paola nella galleria in località Santomarco (lato Paola) sulla linea ferroviaria Paola-Cosenza.

Dal 6 dicembre al 6 gennaio non è stato fatto nessun passo avanti. La linea ferroviaria è stata chiusa perché il deragliamento è dipeso da gravi problemi strutturali all’interno della galleria e la nostra classe politica da terzo mondo non è stata in grado di imporre la riparazione del tratto abbandonando al loro destino migliaia di cittadini che usufruivano di quel servizio. Una vera vergogna.

Il treno era partito da Cosenza alle 9,37 con un centinaio di passeggeri a bordo mentre il deragliamento è avvenuto poco dopo le 10. I feriti – per fortuna solo qualche contusione – sono stati una decina.

Lo svio (così viene definito tecnicamente un treno che esce dai binari ma non si rovescia sul fianco) è avvenuto all’interno di una galleria lunga una quindicina di chilometri, a circa 5 km dall’uscita.
Secondo quanto si è appreso da fonti informate, l’uscita dai binari del treno regionale 3472 è avvenuta per motivi tecnici ancora in corso di accertamento. Il malore del macchinista (anch’egli portato in ospedale) è stato una conseguenza dell’incidente e non la causa. Le stesse fonti fanno osservare, infatti, che in caso di malore di un macchinista durante la marcia del treno, i sistemi di sicurezza presenti sulla linea avrebbero automaticamente fermato il regionale.

“Il deragliamento del treno regionale nella galleria fra Cosenza e Paola non deve sorprendere perché in qualche modo era un disastro già annunciato che poteva essere ancora più drammatico per i lavoratori e gli utenti. Il treno è uscito fuori dai binari per un problema strutturale della linea“. E’ quanto affermavano appunto un mese fa le segreterie Cgil e Filt Cgil in una nota congiunta.
“Il dramma è che gran parte della rete ferroviaria calabrese può essere a rischio. La CGIL e la Filt già nel 2014 presentarono degli esposti alle Procure della Repubblica calabresi sottolineando il grado di degrado e di abbandono della rete ferroviaria regionale. Per questo riteniamo che questa situazione non può essere più sottovalutata”.

“C’è una evidente responsabilità dell’Azienda RFI che non ha investito in modo sufficiente in Calabria e che si mostra responsabile della mancata manutenzione non solo straordinaria ma anche ordinaria della rete. E c’è una responsabilità dei Governi nazionali che dei Patti per il Sud, a cominciare da quello per la Calabria, hanno fatto solo un uso demagogico e strumentale, senza risorse concrete per consentire la messa in sicurezza ed il rilancio del sistema infrastrutturale calabrese e di gran parte del Sud. Anche questi ultimi governi hanno agitato questi strumenti solamente come una clava propagandistica senza investimenti in conto capitale per dare una prospettiva di sviluppo. E c’è una responsabilità della Giunta regionale incapace di agire nei confronti del Governo per ottenere risorse e per garantire sicurezza ai cittadini calabresi ed ai ferrovieri. Si cambi passo, si inverta subito la rotta, si smetta con la propaganda: la Calabria, i lavoratori e i cittadini calabresi hanno bisogno di risposte immediate e concrete”.

Epperò attendiamo da un mese che qualcuno ripari la linea. Nel frattempo, si va avanti con anacronistici pullman nell’indifferenza generale. Vergogna!