Cosenza, parla l’assessore De Cicco: “Il mio vissuto non c’entra nulla con l’incendio”

Una cosa è certa nell’episodio delinquenziale che ha coinvolto l’assessore comunale Francesco De Cicco, materializzatosi con l’incendio della sua auto l’altra sera a via Popilia: la determinazione del questore nel trovare una conclusione investigativa a questo caso. Perché stando ad una delle tante ipotesi formulate sui “motivi” di questo attentato, c’è quella che vuole che “qualcuno” non abbia gradito la presenza del questore nel “quartiere” e le continue richieste di legalità dell’assessore. E guarda il caso dopo qualche ora dall’incontro pubblico tra il questore e i Comitati di quartiere, istituiti proprio dal movimento Cosenza Libera, sul tema della sicurezza, l’auto dell’assessore De Cicco salta in aria. Una coincidenza, un’azione studiata? Sta di fatto che, comunque la si voglia vedere, l’azione criminosa resta un affronto al questore (come istituzione). Non dico si gioca la faccia su questo, ma non può neanche finire a tarallucci e vino. Alla Liguori, per capirci. Un colpevole questa volta deve uscire fuori.

Ed è proprio all’uscita della questura che incontro l’assessore De Cicco in compagnia di Alessandro. Un cordiale saluto come sempre, ed ecco che si presenta, con la scusa di un caffè, la giusta occasione per scambiare quattro chiacchiere. Devo dire che pochi sono a Cosenza i politici che accettano di chiacchierare con noi e Francesco è tra quei pochi che non si è mai sottratto alle nostre domande.

Non c’è tranquillità nel volto di Francesco, sembra smarrito, sorpreso da un evento che proprio non si aspettava. Quella che segue è la nostra discussione, che riporto sintetizzando i concetti espressi.

Francè, scusa, il fatto che non te l’aspettavi, non significa che non è successo e se è successo, com’è successo, qualcuno l’ha fatto, e se qualcuno l’ha fatto vuol dire che qualcuno ce l’ha con te. Chi ce l’ha con te?

  • E’ quello che mi chiedo. Non ti nascondo che ho passato al setaccio gli ultimi 7/8 anni della mia vita in cerca di qualche dettaglio, magari sfuggito, che potesse giustificare questa azione nei miei confronti, ma credimi non c’è niente che possa giustificare questo.

Francè, questo non è possibile, perché la tua auto ancora fuma e nessuno corre un rischio del genere per ciutia, un motivo c’è e sta per forza nel tuo “vissuto”. Magari vecchie “conoscenze” che ritornano, vecchi vizi, inimicizie del passato irrisolte, promesse non mantenute, debiti e cose così…

  • Io sono nato e cresciuto “per strada”, conosco le sue regole e la sua cultura, intesa anche come appartenenza a logiche mafiose, non potrei mai negare di aver avuto rapporti amicali con tutti quelli che hanno vissuto e vivono la “strada”. Ma un conto è la conoscenza, inevitabile, un altro è intrallazzarci. Ed io posso dire a voce alta di non aver mai avuto a che fare, specie nella vita politica, con promesse, intrallazzi, accordi e roba del genere con soggetti appartenenti alla criminalità organizzata di Cosenza. Non ti nascondo di aver avuto in passato dei problemi, per i quali ho pagato. Dopo di che la mia vita è cambiata e da allora cammino sulla strada della legalità e della correttezza. Giuro di non avere debiti con nessuno, e poi se così fosse, uno si aspetta prima un “avvertimento” verbale ed io non ho ricevuto avvertimenti da nessuno.

Francè, allora: a malavita non è stata, debiti non ne hai, il passato non c’entra, non è che per caso la matrice è “politica”? O meglio: non è che per caso l’attività del tuo assessorato ha creato problemi a qualcuno? Quanta guagna muove il tuo assessorato?

  • Guarda, come tutti sanno dal mio assessorato non escono determine. Le uniche che ho fatto sono 4 o 5 relative all’autospurgo, quando ancora quello del Comune era rotto, ora che è di nuovo attivo, abbiamo completamente azzerato questa voce. E poi il mio assessorato ha prodotto una sola gara per la fornitura del materiale che occorre tutti i giorni per la manutenzione pubblica, di 80.000 euro, vinta da una ditta di Piano Lago. Fine della storia. Certo è che la mia attività ha ridotto notevolmente gli interventi di somma urgenza, specie sulla manutenzione dei famosi tombini, e non solo, impiegando le cooperative in lavori che prima venivano affidate a ditte esterne. Non saprei dirti se questo ha dato fastidio a qualcuno. Ma anche qui, se così fosse, avrei dovuto ricevere prima qualche messaggio, invece, niente.

Francè, forse qualche questione di vita privata legata alla tua sfera familiare, di cui non puoi parlare, oppure qualche offesa fatta a qualcuno sul lavoro, alla quale tu magari non hai dato importanza, ma che chi l’ha ricevuta se l’è legata al dito?

  • Escludo motivi di natura familiare, perché grazie a Dio non ne ho. Questa dell’offesa potrebbe starci, ma non ricordo di aver offeso nessuno in malo modo al punto da provocare una reazione del genere. Me lo sarei ricordato. Poi tutto è possibile.

Non resta allora che un’ultima considerazione: può essere che quello che ti è successo è conseguenza di “fuoco amico”? Mi spiego: la situazione giudiziaria al Comune di Cosenza si aggrava ogni giorno di più, qualcuno ha capito che prima o poi il casino succede, allora hanno acceso i fari degli investigatori su di te. Come a dire: se c’è qualcuno della giunta che intrallazza con i mafiosi, quello è De Cicco, prova ne è il fatto che gli hanno incendiato la macchina che a sua volta prova la commistione di De Cicco con determinati soggetti. La tua è la figura perfetta per un’“accusa” del genere, per storia e presenza (intesa ara cusentina). Il classico scaricaggio di responsabilità a cui ci ha abituati Occhiuto quando le magagne vengono a galla.

  • Che dirti… resta il fatto che quella da me offerta al questore e ai magistrati è una piena e totale collaborazione su ogni ipotesi che vorranno vagliare, senza riserve. Perché quello che mi interessa è arrivare prima possibile alla verità, dato che la mia coscienza è pulita, per capire una volta per tutti chi sono gli amici e chi no. E su questo, per amore della mia famiglia, e per il rispetto che devo e che porto a tutti quelli che mi hanno votato, e a tutti i cittadini di Cosenza, andrò fino in fondo, fosse l’ultima cosa che faccio.

Speriamo di no… arrassusia.

GdD