Cosenza perde un altro pezzo di storia: l’edicola “Permesso”

Qui ci starebbe bene il tormentone: sei di Cosenza se… conosci l’edicola “Permesso”.

Sono iniziati da ieri mattina i lavori per smantellare quella che è stata la più famosa edicola di Cosenza:l’edicola di Permesso. Un altro pezzo di storia della città che se ne va.

La storia di questa famosa edicola, a due passi dalla ancora più famosa fontana di Giugno, e di quello strano nomignolo “permesso” sono racchiuse in questo aneddoto che per la triste occasione vogliamo raccontarvi. I cosentini più anziani di sicuro lo ricorderanno. Questa è la nostra commemorazione alla memoria dell’edicola che non c’è più.

Tutto iniziò così:

Giuseppe Pellicori, nato nel quartiere della Massa, proviene dalle file della Juventus Cosenza, che gioca partite a livello provinciale.

E’ brevilineo e veloce e fa del dribbling ubriacante la sua arma migliore. Il ragazzo ne è perfettamente consapevole, al punto che, quando parte in progressione per superare le difese avversarie, non manca mai di chiedere… “permesso”.

Soprattutto quando fa passare il pallone tra le gambe dei difensori (il celeberrimo “tunnel”). Quasi inevitabile che Pellicori sia passato alla storia calcistica proprio con l’appellativo di Permesso.

Permesso visto da
NUNZIO WEBMASTRU SCALERCIO

“Calabria sportiva” del sette aprile 1927 riporta un gustoso aneddoto legato proprio al nomignolo di Pellicori: “… Domenica scorsa, durante lo svolgimento del match amichevole tra la Fortitudo e la Juventus, un ragazzino alto quanto Ciccio Fanuele (un popolare tifoso non certo molto alto, ndr) giuocava con facilità tutti gli avversari. Ad un certo punto volli domandare a un mio amico il suo nome e quello mi rassicurò che il minuscolo giocatore si chiamava Permesso. Possibile?”.

Sempre “Calabria sportiva” scriveva qualche mese dopo che: “… Pellicori, il popolare Permesso, ha superato la prova del fuoco…”. E che “… portò un nuovo fuoco in tutta la squadra con il suo gioco brioso, sebbene a volte sciupa belle combinazioni giuocando per i popolari”.

Il 26 febbraio 1928 si svolge la rivincita con la Peloro Messina e il Dopolavoro Cosenza si riscatta con pieno merito. Sarà due a zero il risultato finale per i cosentini, propiziato dai gol di Riga e Pellicori.

Le cronache dell’epoca riportano che Fresia è stato il migliore in campo insieme a Gagliardi III, che il portiere Florio ha giocato la migliore partita della sua carriera, mentre Chenet si è espresso ai soliti livelli. Pellicori invece viene definito “la sorpresa”.

Tra le vittorie più importanti degli azzurri, un perentorio cinque a zero al Catanzaro con Fresia grande protagonista alla sua ultima partita con la squadra. L’ala destra savonese realizza una tripletta, Pellicori invece propizia il quarto e il quinto gol che saranno segnati dai fratelli Gagliardi.

Per molto tempo il mito di Permesso è stato perpetuato dalla celeberrima edicola di corso Mazzini, a due passi dalla Fontana di Giugno, creata sessant’anni fa dall’ex calciatore rossoblù e gestita dal figlio Silvio fino ad una decina di anni fa. Oggi il suo triste epilogo.