Cosenza, ponte di Calatrava: “Fuck the contest”

FOTO FRANCESCO ARENA

dal profilo Fb di Battista Sangineto

Rem Koolhaas, Junkspace, Quodlibet 2006, pp. 13-15: “Superata una certa scala, l’architettura assume le peculiarità della Bigness. La Bigness è l’architettura estrema … il cui messaggio implicito è FUCK THE CONTEST (fanculo il contesto)“.

Mentre la città vecchia si sbriciola sotto ogni pioggia e inesorabilmente rovina verso valle, l’Amministrazione comunale, in carica ormai da sette anni -invece di impegnarsi nella difficile, ma altrimenti esiziale, battaglia del risanamento del centro storico- ha investito soldi ed energie per promuovere grottesche ed infruttuose campagne di marketing turistico (tutti ricordiamo quella con Himmler come testimonial) basate sulla leggenda del tesoro di Alarico al quale si vuole, persino, dedicare un museo virtuale (non abbiamo un solo frammento di reperto archeologico attribuibile al re goto o, neanche, alla sua epoca) che costerebbe più di 7 milioni di euro.

Un’Amministrazione che ha speso, a dimostrazione della totale indifferenza che possiede nei confronti del centro storico, quasi 400.000 euro per abbattere un gruppo di palazzi di fondazione rinascimentale affacciati su Corso Telesio, solo perché ritenuti, dall’Amministrazione medesima, pericolanti.

Ha speso 20 milioni (e almeno altri 40 serviranno per le opere di urbanizzazione) per costruire, secondo Carlo Guccione anche con fondi ex Gescal, un inutile ed enorme ponte, del tutto fuori scala rispetto al contesto, che collega il nulla con il nulla, ma disegnato da Santiago Calatrava che, peraltro, ne ha progettati a decine uguali a questo. Un colossale ponte strallato, il terzo che attraversa il Crati nel raggio di 100 metri, che ha un pennone alto 104 metri pesante 800 tonnellate ed una sede stradale larga 22 metri e lunga 130 metri.

Mi viene, d’emblée, da chiedere: il ponte ha ottenuto, come per DLgs 42 del 2004, l’autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza? E se l’ha ottenuta, sulla base di quali valutazioni la Soprintendenza ha ritenuto che non violasse gli articoli 131, 134, 136, 146 e 148 DLgs 42/2004 e s.m.i., relativi alle proporzioni ed alla storia del contesto paesaggistico -della media Valle del Crati e del contiguo Centro storico di Cosenza- nel quale, il ponte, è stato calato?
Un ponte il cui messaggio implicito, lo capirete tutti benissimo dalla immagine qui sopra, è: FUCK THE CONTEST.
(la foto, bellissima, è di Francesco Arena)