A seguito dell’interrogatorio di garanzia, il gip Carpino ha deciso che Anthony Andali deve restare in prigione. Il ragazzo, 19 anni, incensurato, è accusato del tentato omicidio di Salvatore Lo Gullo, avvenuto durante una rissa scoppiata la notte prima di san Silvestro in un pub del centro.
Andali ha raccontato la sua versione dei fatti al gip, dichiarando di essere intervenuto nella rissa solo dopo aver ricevuto una telefonata del fratello e di un suo amico, che lo informavano di essere in pericolo e di aver bisogno di aiuto. I due raccontano telefonicamente ad Anthony Andali di trovarsi al centro di una rissa, scoppiata nel pub, provocata da sconci apprezzamenti fatti dai ragazzi di Cerzeto, e da Salvatore Lo Gullo, alla sua ragazza. Dicono di essere stati pestati malamente dai ragazzi di Cerzeto e da Salvatore Lo Gullo, e di essere ridotti male: una gamba rotta e una spalla lussata.
Dopo la telefonata Anthony Andali, accompagnato da un suo amico, si reca sul posto della rissa e nel tentativo di difendere il fratello ancora circondato dai ragazzi di Cerzeto, ha tirato fuori un coltello, che generalmente porta con se, menando “fendenti” a destra e manca, al solo scopo di allontanare gli aggressori, colpendo ripetutamente Salvatore Lo Gullo, senza nessuna volontà di ferirlo. Una legittima difesa. Tant’è che per evitare ulteriori “guai”, Andali decide di portare il fratello e il suo amico all’ospedale di Paola, proprio per evitare di ritrovare gli aggressori all’ospedale di Cosenza, dove nel frattempo era stato portato Salvatore Lo Gullo, che rimane, allo stato, ancora sotto le cure dei medici.
Un racconto che il gip dovrà vagliare attraverso la visione delle telecamere di video sorveglianza che quella sera hanno ripreso la scena. Nel mentre ha deciso, sulla base della possibile recidiva del reato, che Anthony deve restare in carcere.