Cosenza, San Vito Alto: il Consiglio di Stato dà torto a Citrigno. Il fabbricato torna al Comune

Pierino Citrigno

Il Consiglio di Stato accoglie le ragioni del Comune e respinge il ricorso di primo grado della Società “Edera”

Il Consiglio di Stato ha accolto le ragioni sostenute dal Comune di Cosenza ed ha accertato in via definitiva la decadenza della Società “Edera s.r.l.” dell’imprenditore Pietro Citrigno dal diritto di superficie di un terreno comunale destinato alla realizzazione di 16 alloggi di edilizia residenziale agevolata e sul quale vigeva un assoluto divieto di modifica della destinazione d’uso.

Ne ha dato notizia l’Avvocatura di Palazzo dei Bruzi, attraverso l’avv. Agostino Rosselli che ha rappresentato il Comune nel giudizio davanti al Consiglio di Stato.

La sentenza del Consiglio di Stato, la n.350, pronunciata  questa mattina, conclude un lunghissimo procedimento giudiziario risalente alla fine degli anni novanta. In particolare, la Società “Edera”, anziché realizzare, in conformità alla concessione edilizia rilasciatale, un edificio di 4 piani, con 16 alloggi, ne realizzò uno di 6 piani, con 24 alloggi.

Il Comune, a suo tempo, adottò, nel 1999 (sindaco Giacomo Mancini), una prima ordinanza di demolizione cui fece seguito il provvedimento di immissione nel possesso di quanto abusivamente realizzato e, una volta disposta la trascrizione nei registri immobiliari,  avviò, portandola ad esecuzione, la demolizione dei due piani realizzati abusivamente del fabbricato situato all’ingresso dell’autostrada e costruito dalla ditta Edera Srl. Fu la prima volta che a Cosenza si eseguiva la demolizione di una parte di un edificio.

Nel 2001 il Tar della Calabria annullò, per vizi formali, i provvedimenti comunali. “I sindaci Catizone, Perugini e Occhiuto – si leggeva in una nota del Gruppo Citrigno – non sono riusciti a trovare un punto di incontro tra i vari dirigenti del Comune di Cosenza, che si sono occupati del caso attuando provvedimenti risultati inattuabili e l’Edera S.r.l, società di proprietà della famiglia Citrigno”.

Di conseguenza, il Comune ricorda che nel 2009 Citrigno cedette l’immobile in locazione all’ASP di Cosenza, per fini diversi da quelli della destinazione d’uso. Nel 2010 il Comune, attraverso un primo provvedimento dirigenziale, dichiarò la decadenza dalla concessione edilizia e, con un secondo provvedimento, di poco successivo al primo, dichiarò l’estinzione del diritto di superficie per decadenza della relativa concessione.

Ma il 3 marzo 2016 il Tar Calabria aveva accolto il ricorso di Edera Srl avverso il provvedimento con cui il Comune di Cosenza aveva dichiarato estinto il diritto di superficie sul fabbricato, allo stato rustico, di San Vito Alto. E Citrigno, nel diffondere la notizia, aveva tuonato su tutti i media: “… Dal 2002 la Società che fa capo al Gruppo Citrigno – scriveva – non riesce ad ultimare l’edificio, malgrado abbia ottenuto, a più riprese, favorevoli decisioni da parte della magistratura. L’auspicio è che il Comune, finalmente, si arrenda all’evidenza e consenta l’ultimazione del fabbricato”.

E invece il Consiglio di Stato ha ribaltato di nuovo tutto dando ragione al Comune. 

“Il pronunciamento odierno del Consiglio di Stato – ha sottolineato l’Avvocato Agostino Rosselli dell’Avvocatura di Palazzo dei Bruzi – in riforma della sentenza del Tar impugnata dal Comune, accoglie le ragioni di Palazzo dei Bruzi e respinge il ricorso di primo grado proposto da “Edera” davanti allo stesso Tribunale Amministrativo regionale che nel 2010 lo aveva accolto avverso i provvedimenti dirigenziali del Comune. Pertanto – ha detto ancora Rosselli – il Comune, in conseguenza della decisione odierna, ha acquisito, oltre alla proprietà del terreno, su cui si è pronunciato il Tribunale civile di Cosenza con sentenza n.1188 del 2015, anche la proprietà del fabbricato a suo tempo realizzato dalla Società “Edera” con contributi pubblici a fondo perduto. Il Comune potrà, dunque, utilizzare ora la struttura per scopi di edilizia sociale”.