Cosenza, sanità corrotta: Filippo e la commissione disciplinare

Pietro Filippo

Come ormai sanno tutti i nostri lettori, specie quelli interessati alle notizie “aspose” della sanità cosentina, le commissioni disciplinari dell’ASP di Cosenza sono un deterrente da utilizzare contro chi non si allinea ed uno strumento di impunità per gli amici degli amici.

La composizione stessa della commissione è emblematica: fatta da espressioni utili solo a garantire il controllo sugli “infedeli”, una specie di tagliatori di teste come gli islamisti più radicali. Per cui spesso è stata presieduta da dipendenti sanzionati dalla Corte dei conti per “danno all’immagine” all’azienda di appartenenza, oppure da persone vicinissime come nel caso dell’ultima commissione disciplinare presieduta dal dr. Romano Musacchio, sodale con vincoli di parentela del DG Raffaele Mauro, meglio noto come Faccia di plastica.

Sì, quel Romano Musacchio a cui Faccia di plastica nel presentare l’atto aziendale ha cercato illegittimamente di affidare una struttura complessa, quella di Nefrologia ed Emodialisi, non prevista dal piano di Scura.

Bene, con protocollo 0106107 del 4.08.2016, ad agosto iniziato, nell’esaminare il dispositivo della sentenza della Cassazione che ha condannato in via definitiva per falso e truffa il celeberrimo Pietro Filippo, ha deciso di non poter aprire alcun procedimento, visto e considerato che doveva essere aperto qualche anno addietro.

Per tale decisione, la commissione fa riferimento al Dgls 30/03/2001 n. 165, meglio conosciuto come legge Brunetta. Vero è che il procedimento disciplinare doveva essere attivato subito già all’avviso di garanzia da parte della omissiva gestione dell’ASP, ma è anche vero che la legge Severino recita che per i dipendenti che hanno avuto condanne (in questo caso è definitiva!), bisogna assumere dei provvedimenti che possono sfociare, a seconda del reato e della condanna, anche nel licenziamento.

Ma volete mai che si possa prendere un provvedimento nei confronti di un dipendente vicinissimo alla coppia Madame Fifì e consorte? Se proprio costoro hanno imposto a Mauro Faccia di plastica di tenerlo nella sua segreteria? Poteva mai prendere un provvedimento per un amico degli amici a cui appena poco tempo fa ha cercato di liquidare ben 100 mila euro?

Il vero problema è che la magistratura, di fronte alle grave omissioni che ripetutamente si manifestano, rimane incapace di attivare una qualsiasi iniziativa permettendo, di fatto, il perdurare delle impunità e delle immunità che la gente non riesce a capire.