Cosenza, sanità depressa: Scura dice sì all’atto aziendale. Accordo sull’asse Madame Fifì-Cinghiale

ASP COSENZA: IL COMMISSARIO SCURA SI CALA LE BRAGHE E APPROVA L’ATTO AZIENDALE

Con il DCA 110 dell’8 agosto 2017 il Commissario ad Acta Massimo Scura approva l’atto aziendale dell’ASP di Cosenza con “prescrizioni”. Banali, inconsistenti ed insignificanti prescrizioni che testimoniano lo strapotere che hanno in Calabria e in particolare a Cosenza la massoneria e la politica corrotta, con la complicità di una magistratura sorda, cieca ed inerte.

In tanti, cittadini e operatori onesti della sanità cosentina, avevano riposto le proprie  speranze di giustizia nella persona del commissario Scura, ma questi, evidentemente per paura di perdere (anche lui!) il prestigioso e ottimamente remunerativo posto, si è calato le braghe come dicono al Nord.

Pensate che fra le banalissime prescrizioni propedeutiche alla definitiva approvazione dell’atto aziendale, il commissario Scura, diventando addirittura complice volontario della inadeguatezza, incapacità ed incompetenza del DG Mauro, prescrive testualmente di “…correggere l’errore materiale, sostituendo la dicitura -Provincia di Taranto- con la dicitura –provincia di Cosenza”. Ma di quale “errore materiale” parliamo se è universalmente risaputo e dimostrato inconfutabilmente che si tratta di una maldestra e vergognosa scopiazzatura tratta dall’atto aziendale dell’ASP di Taranto.

E ancora, sempre a proposito delle…braghe di Scura, per comprendere ciò che si sta consumando in questi giorni, giova riportare (e soprattutto RICORDARE al commissario) quanto lo stesso Scura, poco tempo addietro e con nota n. 361373 trasmessa al Prof. Fatarella, Direttore Generale del dipartimento Tutela Salute della Regione, a proposito della penultima versione di atto aziendale, faceva “osservare” testualmente che: “…la Struttura di Supporto all’organo esterno OIV  (Organismo indipendente di valutazione) va individuata in parte nel Controllo di Gestione e in parte nella Gestione Risorse Umane. Certamente non ha le caratteristiche di una struttura complessa”.

Di tale osservazione, Mauro, nella versione approvata da Scura stesso, ha avuto l’ardire di infischiarsene, confermando la costosa, inutile e ridicola “Struttura di Supporto all’OIV”. Il perché è da attribuire al fatto che tale struttura è destinata all’evergreen Dott. Antonio Gianni. Questi è un veterinario che, da tempo immemore, è stato nominato e confermato da tutti i direttori generali che negli anni si sono succeduti, quale direttore della struttura complessa NAVS (Nucleo Aziendale di Valutazione Strategica): praticamente è stato da sempre il direttore dell’Ufficio che ha valutato l’operato di medici, avvocati, ingegneri, biologi, e quant’altri professionisti in servizio all’ASP.

Un veterinario (con tutto il rispetto dovuto ai veterinari che svolgono il loro specifico mandato) che ha espresso giudizi valutativi sull’operato di qualsivoglia figura professionale interna all’ASP. Ma c’è di più: il Dott. Gianni, già coinvolto tempo addietro nell’oscura vendita di prosciutti di dubbia provenienza (!), è personaggio di spicco del sindacato SIVeMP (Sindacato Italiano Veterinari Medicina Pubblica). Per inciso, viene quindi da chiedersi con quale oggettività avrà “valutato” gli iscritti ad altri sindacati?

Ma torniamo ai contenuti che riguardano il Nostro nell’atto aziendale approvato: le norme attuali non prevedono più l’esistenza del NAVS, bensì la costituzione dell’OIV (Organismo Indipendente di Valutazione) che, proprio per sua stessa definizione, deve essere formato da componenti esterni all’ASP e pertanto il mellifluo Dott. Gianni avrebbe perso la poltrona. Ed ecco allora il colpo di genio o meglio la buffonata della Struttura Complessa di Supporto all’OIV.

La risposta al perché il direttore Mauro abbia resistito alla precedente nota del pavido Scura che ne prevedeva la cancellazione sta nel fatto che la sorella di Gianni, dottoressa Maria Rosaria, Caporedattore della Redazione Cultura del TG1, ha interceduto (verrebbe meglio usare la forma ha inter-cesso, scusate il francesismo) a favore del fratello Antonio direttamente nei confronti del Presidente Oliverio. Viva la RAI!

Sempre nella nota di cui sopra, il PENTITO Scura, scriveva ancora e testualmente: “Andrebbe compiuto un giudizio di continuità/discontinuità su ciascuna singola struttura onde evitare che la revoca generalizzata di tutti gli incarichi si traduca in uno spoil system mascherato e prevenire un contenzioso infinito con tutto il personale dipendente. Infine la formulazione dell’atto non consente di evincere i criteri utilizzati per la soppressione o il declassamento delle Unità Operative esistenti. Per molte delle Unità Operative Complesse di nuova istituzione è difficile l’individuazione del ruolo a cui deve afferire il direttore (Sanitario, Amministrativo, Tecnico).

Anche di queste osservazioni Faccia di Plastica se n’è infischiato. Se avesse ottemperato a quanto sopra richiesto, avrebbe dovuto fare i nomi e soprattutto i cognomi dei suoi sodali a cui ha riservato le poltrone e soprattutto i cognomi dei funzionari perbene che avrebbe da lì a poco “impallinato” in quanto ostacolo dei suoi progetti da malfattore.

E ancora, il VILE Scura, scriveva testualmente: “…l’organizzazione del dipartimento di Prevenzione è penalizzante nei confronti di strutture che hanno un ruolo chiave nella realizzazione del Piano regionale di Prevenzione. Nonostante la particolare orografia e la notevole estensione dell’ASP, il numero totale delle UOC è stato sensibilmente ridotto anche per l’effetto del declassamento di talune strutture”, e Mauro, nella versione approvata dallo SBRAGATO Scura, continua a fregarsene. Anzi, di più, per favorire la sua compagna Cesira Ariani, declassa un’ulteriore struttura complessa la cui direttrice avrebbe fatto ombra alla sua stessa ormai complice dottoressa Ariani.

Ricordiamo infine che cos’altro scriveva il PUSILLANIME Scura sempre nella medesima nota: “…si presenta l’istituzione della U.O.C. Medicina Sociale dei Migranti. Le attività riconducibili a questa struttura sono già ricomprese nelle relative U.O.C. Ospedaliere e Territoriali di riferimento e pertanto non è condivisibile l’istituzione di una ulteriore struttura complessa con inutile aggravio di costi”. E anche in questo caso Mauro continua a infischiarsene, mantenendo la discussa, costosa e inutile struttura nell’atto approvato dall’IGNAVO Scura.

A questo punto, c’è da chiedersi: che cosa ha provocato il repentino cambio di idea da parte di Scura? La risposta, sebbene complessa perché coinvolge diversi livelli di potere, è che certamente è stato trovato un accordo che coinvolge Oliverio, Scura, Mauro, Madame Fifì al secolo Enza Bruno Bossio e, perché no, anche l’immancabile Cinghiale.

Oliverio attraverso i DG delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere (in particolare Cosenza) gestirà, anzi meglio, prometterà posti di lavoro per il “presunto” sblocco delle assunzioni, Scura per il momento si è garantito (?) la sua permanenza alla struttura commissariale, Mauro e i suoi sodali sono appagati ed infine al senatore Gentile continuerà ad essere consentito attraverso i suoi prestanome di gestire i servizi esternalizzati dell’ASP, quelli che servono come suo personale ufficio di collocamento.

A proposito dello sblocco delle assunzioni, parte integrante e fondamentale del vergognoso, ignobile e disonorevole accordo di cui sopra, decretato dall’IMBELLE Scura, guarda caso, giusto di seguito all’approvazione dell’atto aziendale  con i DCA n. 111, 112 e 113, è da rimarcare che lo stesso CODARDO Scura, in tutti e tre i decreti, precisa testualmente  ai direttori generali che si avventureranno nel tentativo di assumere personale, di “…prevedere, nell’ambito dell’equilibrio economico-finanziario, che l’incremento della spesa derivante dall’assunzione del personale di cui al presente atto, dovrà trovare copertura nel proprio bilancio aziendale..”.

Questo significa per i direttori generali che, restando fermo l’obbligo del già difficile se non impossibile “pareggio di bilancio”, i danari che serviranno a finanziare le assunzioni dovranno essere ricercati nel bilancio delle aziende stesse. Ora ci chiediamo come sarà mai possibile “trovare copertura nel proprio bilancio aziendale” se è risaputo che nei bilanci aziendali (vedi ASP Cosenza, ASP Reggio Calabria, ecc) sono verosimilmente e maldestramente occultati, non riportati e addirittura misconosciuti debiti di milioni di euro?

Ed il vicecommissario Urbani? Il più furbo: sentito odor di puttanate se l’è squagliata! E la magistratura? Non se l’è squagliata… di più, rimane squallidamente e incomprensibilmente (?) defilata. Amen.