Cosenza, sanità depressa ultimo atto: Mauro in pensione col “bonus” e l’elenco (completo) dei papponi dell’Asp

L’ultimo atto della carriera di Raffaele Mauro all’Asp di Cosenza è rappresentato dalla sua “meritata” pensione. L’ex dg Mauro è andato in pensione lasciando in eredità il frutto della sua gestione: un’Asp allo sbando e sfasciata nella sua organizzazione

Una “anonima” determina (mai aggettivo più adatto al caso di specie!), adottata dal servo sciocco Remigio Magnelli, alias Fra’ Remigio da Varagine, oggi al divieto di dimora come il suo caro “fratello”, sanciva il pensionamento del “manager” (?) che, più di ogni altro nella storia dell’Asp di Cosenza, verrà ricordato per la sua inadeguatezza, la sua insulsa arroganza e la sua sfrontatezza nel calpestare le più elementari norme in tema di Pubblica Amministrazione. Un’oscura determina (la n°83 del 5 marzo 2019), ridondante di immotivati ed ingiustificati …omissis…, quindi senza nome dell’interessato, quasi a voler celare con falso e inopportuno pudore il nominativo del più “screditato” dei dipendenti.

Così, il dipendente …omissis… (Raffaele Mauro!), su propria istanza, prodotta pochi giorni dopo aver rassegnato le dimissioni, viene collocato in pensione a far data 1° aprile 2019: his de cuius hereditate agitur, quale l’eredità e che cosa resta dell’Asp di Cosenza dopo gli interminabili nonché devastanti tre anni di gestione del dipendente …omissis…Mauro?

La lista degli illegittimi vantaggi prodotti a favore dei propri sodali è lunghissima. E non tutte le persone che ora citeremo sono state smascherate dall’inchiesta della procura di Cosenza.

La propria compagna Cesira Ariani, nominata in assenza di requisiti responsabile del “Risk Management, Carmela Cortese, nominata Direttore del Dipartimento di Prevenzione a discapito di più titolati dirigenti, Raffaella D’Alba – moglie di Franco Pacenza! – nominata in assenza di titoli responsabile della struttura “URP e Comunicazione Istituzionale”, Sergio Diego, già con qualifica di dirigente in quel di Trebisacce ancor prima di conseguire la laurea in sociologia, nominato artificiosamente Direttore del Dipartimento Amministrativo mentre svolgeva le funzioni di Direttore amministrativo all’Azienda Ospedaliera, Pietro Filippo, condannato a 5 mesi e 10 giorni di reclusione per il reato di truffa commesso ai danni della stessa ASP di Cosenza nominato attraverso un atto di transazione (!) direttore della struttura “Tutela Anziani e Disabili”.

Raffaella D’Alba, la moglie di Pacenza

E ancora: Antonio Gianni, nominato senza concorso ed illegalmente direttore della “Struttura Tecnica di Supporto” all’O.I.V. nonostante egli stesso abbia svolto illegittimamente giusto le funzioni di O.I.V. pur essendo dipendente della medesima ASP di Cosenza, Giovanni Lauricella, nonostante l’inchiesta sull’autorizzazione ai 416 (!) incarichi all’avvocato Nicola Gaetano, nominato direttore dell’Ufficio “Affari Legali”, Francesco Laviola, senza aver mai espletato un concorso, nominato direttore della struttura “Programmazione e Controllo, Remigio Magnelli, già condannato ad 1 anno di reclusione per reati contro la P. A., nominato direttore dell’Ufficio “Risorse Umane”, Romano Musacchio (cognato di Raffaele Mauro nonché fratello massone dello stesso), primario perdente posto della “Dialisi Territoriale Distretto Pollino-Esaro, ricollocato su di un inesistente posto di primario di “Nefrologia Rossano”.

E non è finita qui: Vincenzo Pata, ricollocato illegalmente sul posto di primario della fantasiosa ed inutile struttura (unica in Italia!) di “Medicina Sociale e dei Migranti”, Antonio Scalzo, incompatibile proprietario “occulto”della clinica “Villa S. Pio” in quel di Dipignano nonché di un poliambulatorio su V.le Parco in Cosenza in cui svolge illegalmente attività di dermatologia, nominato responsabile della struttura “Medicina Legale”, Gabriele Scolati, nominato, senza alcun avviso di selezione, responsabile della struttura “Casa Circondariale di Cosenza”, Luciano Tramontano, nominato senza concorso Primario di Medicina attraverso un atto di transazione, Ottorino Zuccarelli, sotto processo per truffa e falso in atto pubblico nell’inchiesta “Ippocrate” sui falsi invalidi e furbetti del cartellino, nominato con atto irrituale Direttore del Distretto Sanitario Valle Crati, i direttori dei rimanenti distretti sanitari nominati in maniera irrituale e difforme alle disposizioni di legge concorsuali: Pasquale Elio BozzoAngela RiccettiFrancesco Di LeoneGiovan Battista Genova e Antonio Graziano e quant’altri…

Detto questo (che non è certo poco) in quali condizioni ha lasciato con disonore l’Asp di Cosenza il depresso Mauro? Ebbene, relativamente agli aspetti economico-finanziari, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza si ritrova in un incalcolabile e oscuro “mare” di debiti, con fondati sospetti di doppi pagamenti nonché di un fantasioso… susseguirsi di adozioni di improbabili… “bilanci d’esercizio”! Per come ha certificato ormai persino il procuratore Gattopardo. 

Il pensionato ed ex dipendente …omissis… Mauro, dopo solo tre lunghissimi anni, lascia in eredità un’Asp ingovernabile a causa di una organizzazione immaginata attraverso l’adozione di un vergognoso Atto Aziendale frutto di un perverso disegno mirato esclusivamente alla soddisfazione solidaristica politico-massonica di persone e personaggi la cui unica pulsione è stata l’immeritato appagamento economico nonché l’illegittimo posizionamento su incarichi di vertice!

La medesima bramosia di appagamento economico che ha indotto lo stesso dipendente …omissis.. Mauro ad appropriarsi dell’immeritato ed illegittimo riconoscimento economico riservato ai manager che al contrario raggiungono gli obiettivi di salute e l’avanzo di bilancio: con determina n°9 del 2018, peraltro per pudore (verosimilmente per VERGOGNA!) tenuta oscurata per mesi sul sito istituzionale dell’Asp, il manager (?), a spregio dei vergognosi risultati di gestione raggiunti, si autoriconosceva decine di migliaia di euro pari al 20% in più dello stipendio annuo, nonostante addirittura lo stesso governatore Oliverio lo avesse formalmente invitato a rinunciare a tale paradossale riconoscimento!

A tal proposito, chissà se il governatore Gerardo Mario Oliverio, già di qualifica “applicato di segreteria” presso istituti scolastici e quindi verosimilmente conoscitore dei diritti riservati ai pubblici dipendenti, mentore nonché scopritore di simile talento, sia stato messo a conoscenza che l’ex dipendente …omissis… Mauro ha prodotto e verosimilmente ottenutp equo indennizzo relativamente alla patologia di “Depressione Cronica” falsamente contratta nello svolgimento delle funzioni di dirigente medico presso la medesima Asp in cui ha svolto l’incarico di direttore generale: al danno si aggiunge anche la vergognosa beffa.