Cosenza, sanità e clientele. M5s: “Non possiamo varare un’interdittiva anti-casta!”

Pacenza e Oliverio

Risposta a lettera aperta pubblicata su Iacchite’

Più di qualcuno scambia i parlamentari del Movimento 5 Stelle per l’ispettore Derrick, Karate Kid, una speciale Procura ordinaria o contabile oppure Sherlock Holmes. 
Vanno bene le segnalazioni, che in moltissimi casi abbiamo preso in considerazione e trasformato in nostre denunce. Tra parentesi, nelle ultime due legislature ne abbiamo presentato un migliaio, come deputazione calabrese M5S. Non ci risulta analoga attività da parte del Pd, di Forza Italia o di altri, cui, a quanto pare, nessuno si rivolge per vicende di dubbia legalità.

Spesso ci arrivano notizie circostanziate, come dovrebbe essere, in merito ad abusi argomentati da chi ci scrive. Sono utilissime per intervenire, fermo restando che un parlamentare non è un pm né il difensore civico regionale, che in Calabria non esiste. Altre volte via social e non per e-mail, come fossimo dei pc ci giungono informazioni incomplete e perfino sospetti, allusioni su personaggi indicati come sicuri vincitori di concorsi pubblici, in quanto dipinti come legati a vecchi poteri. Se a riguardo non ci attiviamo all’istante, finiamo su Iacchitè, che non è la polizia giudiziaria, ma uno spazio, aperto, di racconto, critica e opinioni.

Rispondiamo a una signora che, in una lettera aperta inviata a Iacchitè, ha riferito di «un concorso per dirigente amministrativo dove pare che i favoriti siano candidati chiamati per nome e che avrebbero precisi rapporti, protettori o “santi” politici». La stessa signora ci rimprovera di abbaiare alla luna, quando invece dovremmo a suo avviso «sospendere questi concorsi e rimandarli almeno a dopo le elezioni». 

Su questa linea di ragionamento, immaginiamo alcuni scenari: un provvedimento parlamentare di Sapia, Melicchio e colleghi di gruppo che congeli la procedura “incriminata”; un ordine del ministro della Salute, Giulia Grillo, che rinvii la pratica a dopo le Europee e magari a dopo le Regionali; una nostra telefonata ai commissari alla Sanità, Saverio Cotticelli e Thomas Schael, con richiesta di inviare i Nas sul posto per accertare «cose che voi umani non potete…». Nessuna di queste ipotesi è realistica, perché sulla base di simili congetture nessuno, se ne sposiamo la logica, dovrebbe essere ammesso a partecipare a qualsivoglia concorso pubblico.

Forse si vorrebbe una legge che introduca l’interdittiva anti-casta? In attesa che questo dubbio venga sciolto, i fatti parlano più di ogni fantasia. Non ci siamo mai tirati indietro: abbiamo lottato contro le storture, specie in sanità, e lo dimostrano i risultati del nostro impegno a difesa di quella pubblica e contro i “trucchetti” provenienti dal variegato mondo degli imprenditori privati.

A scanso di equivoci, diciamo che ci siamo un po’ stancati di agire per conto terzi, che si professano elettori del Movimento 5 Stelle ma non hanno gli attributi per denunciare presunti illeciti all’autorità giudiziaria. Tra parentesi, abbiamo fatto riaprire diverse indagini archiviate, quando siamo stati messi nelle condizioni di agire: con carte alla mano ed elementi chiari.

Ora, a prescindere dai voti, che in Calabria sono raccolti in larga misura con promesse, ricatti e altre forme di condizionamento, ogni cittadino ha il dovere di esporre alla magistratura questioni di interesse pubblico: violazioni di norme o comportamenti di rilevanza penale. Ciascuno faccia la sua parte, atteso che nessuno è perfetto e nessuno può pretendere di avere “scudi” parlamentari. I deputati e senatori del Movimento 5 Stelle vogliono raccogliere le istanze del territorio e portarle nelle sedi istituzionali di competenza. Però stabiliamo un “patto”: chi sa, fornisca gli atti, i ragguagli e i dettagli indispensabili, altrimenti non pretenda da noi l’impossibile. Non siamo i Ris né la Sicurezza nazionale. Siamo rappresentanti del popolo, il che, tuttavia, non va frainteso od interpretato a piacimento.

Francesco Sapia, Alessandro Melicchio
Portavoce M5S alla Camera dei Deputati