Cosenza, sanita “elettorale”: le grandi manovre di Fra’ Remigio (Magnelli) e degli amici degli amici

L’Azienda Sanitaria di Cosenza ha emesso con delibera n°1052 del 20/11/2019 un avviso di selezione per l’attribuzione di una fascia stipendiale per il personale in servizio.

In un momento di grave difficoltà per le famiglie dei dipendenti pubblici, da anni in attesa del rinnovo del contratto di lavoro, si potrebbe considerare questa una buona notizia per gli impiegati dell’Asp di Cosenza.

Purtroppo un’attenta lettura fa emergere il vero fine di questo atto ovvero il favorire qualcuno, i soliti “amici” a scapito degli altri.

Infatti il Regolamento studiato a tavolino ed approvato dai soliti sindacati (CGIL, CISL, UIL), quelli che hanno taciuto davanti i decreti “buona scuola”, “jobs act”, “cancellazione art.18” eccetera, e che oggi hanno firmato questo accordo con la dirigenza dell’ASP di Cosenza, dirigenza che ricordiamo complice del disastro economico e della scarsa qualità delle prestazioni erogate dall’Azienda sanitaria, in difformità alla prassi ed alla logica mira a favorire NON i dipendenti con maggiore anzianità di servizio (criterio dell’esperienza lavorativa) ma bensì i nuovi assunti.

Nuovi assunti nell’ASP di Cosenza, il che ci fa ricordare subito che stiamo parlando di gente entrata senza alcun concorso, ci fa ricordare inchieste giudiziarie su queste assunzioni e stabilizzazioni, ed i criteri “particolari” di selezione di queste persone molti vicine a soggetti come Fazzolari, Magnelli, Petramala e Scarpelli, che non hanno certo bisogno di presentazioni.

Quindi si favorisce chi è stato stabilizzato, dopo essere stato “scelto” non si sa in base a quale criterio, e non chi ha fatto un regolare concorso e che da anni lavora nella sanità sin da quando esistevano le USL.

Si favorisce quindi NON chi ha già tanti anni di servizio ed è magari prossimo al pensionamento e che non potrebbe avere in futuro un’altra occasione di riconoscimento del servizio prestato, ma invece chi è stato assunto da poco e che invece ha tanti anni davanti a se per guadagnarsi questo riconoscimento.

Basta guardare i criteri adottati: solo due anni in servizio nell’ultima qualifica, percentuali bassissime per la valutazione dell’esperienza lavorativa e poi la cosa più scandalosa, a parità di punteggio viene favorita la minore età. Infine aver previsto un punteggio supplementare per chi ha “un’abilitazione professionale” appare discriminante nei confronti delle figure per le quali tale abilitazione non è prevista. Avrebbero dovuto , in alternativa e per equità, prevedere una valutazione per formazione (aggiornamento, approfondimento, ecc.).

Il sistema adottato per la presentazione delle domande, poi, non funziona correttamente, inoltre il fatto di dover presentare le domande usando la linea internet aziendale sta creando ulteriori problemi, infatti non tutti gli uffici sono collegati e poi basta pensare a chi lavora nei reparti ospedalieri che deve andare alla ricerca di una postazione per presentaee le istanze. Per finire l’ufficio personale non dà informazioni sui dati di ogni dipendente da loro custoditi nei fascicoli personali. Questo crea ulteriore caos, probabili errori.

Tutto questo ci fa pensare che i criteri approvati, uniti al fatto che solo il 50% del personale potrà avere questo riconoscimento, nascondano l’intenzione di favorire qualche dipendente particolarmente “bravo” nei rapporti personali con la politica, sindacale e non.

Tutti d’accordo sindacati e dirigenza. Dirigenti dell’Asp di Cosenza che – ricordiamo – per la maggior parte, da anni, ricoprono ruoli di direzione con relativi lauti emolumenti mediante incarico di sostituzione avuto in base all’art.18 del Contratto collettivo nazionale di lavoro del 2005, che però prevede una durata di 6 mesi nell’incarico, mesi non decenni, ma in Calabria si sa le norme si applicano a “simpatia”.

Tutto questo grazie anche al “vuoto” nella direzione aziendale, frutto del malgoverno del M5S, incapace di mettere in atto il “decreto Calabria” da loro stessi voluto ed emanato. Ma forse non è solo incapacità, ma bensì uno squallido calcolo elettorale, infatti le nomine dei nuovi Direttori Generali (Commissari) verranno fatte prima delle elezioni regionali. Chi conosce la cattiva politica calabrese sa bene cosa significa: come negli anni passati le direzioni delle aziende diventeranno uffici alla ricerca di consenso elettorale. Da notare che la delibera di Fra’ Remigio Magnelli non è stata firmata dalla reggente Pellegrini, ma da Lauricella e Cordasco, il che dice tutto…