Cosenza, sanità privata. iGreco pronti a licenziare i dipendenti delle cliniche dei Morrone: via libera alle squallide trattative dei boss

Nelle cliniche Misasi e San Bartolo, in procinto di passare di proprietà tra i boss della sanità privata Ennio Morrone detto il “mammasantissima” (e figli gemelli) e i famigerati fratelli iGreco da Terravecchia (ché a Cariati giustamente si incazzano se alla gente gli dici che gli appartengono), sta andando in scena il tristissimo psicodramma della liquidazione dei dipendenti. Decine e decine di Oss, soprattutto, assunti a stipendi da fame dai Morrone, che adesso stanno per essere licenziati da iGreco ma che ovviamente non vogliono rinunciare a quanto hanno maturato nel tempo, una sorta di “buonuscita” sulla quale gli avvoltoi della sanità privata cosentina cercheranno di “risparmiare” il più possibile.

I dipendenti avanzano una una tantum di 1000 euro da contratto Aiop e tre mensilità per il rinnovo contrattuale ma soprattutto 5 anni di contratti di prossimità, che sono un sacco di soldi e per i quali sono aperti contenziosi a volontà. In estrema sintesi: i Morrone se ne stanno scappando dopo aver fatto decine di milioni di debiti e “massacrato” i malcapitati dipendenti. E in tutto questo, come fanno notare giustamente le maestranze, i commissari che dovrebbero vigilare sul rispetto del concordato da parte dei Morrone, fanno finta di niente e si voltano dall’altra parte, con la “benedizione” della solita procura di Cosenza, che non a caso è il porto delle nebbie per eccellenza.

iGreco, che con il Gattopardo del porto delle nebbie hanno grandissima affinità come del resto Spagnuolo (il cognome del Gattopardo) ce l’ha con i vermi (affinità elettive oseremmo dire), cercano di intimorire i dipendenti facendo finta di dare legalità al loro operato paramafioso e piazzando un utile idiota che si chiama Aricò, vecchio carabiniere in pensione, a capo dell’operazione. Con il corollario di altri soggetti, “liberati” nelle cliniche, che di legalità ne masticano ben poco e che starebbero meglio nelle patrie galere ma tant’è, questi sono i metodi della gentaglia di cui trattiamo.

I dipendenti vogliono illudersi che iGreco non sappiano delle loro spettanze quando invece lo sanno perfettamente e ci tengono anche a quantificare i costi del famoso contratto di prossimità fasullo di cui sopra che ammonta, per 5 anni e per 150 dipendenti, tra i 40 e i 50 mila euro a testa. In tutto, farebbero addirittura altri 8 milioni da aggiungere agli altri milioni di debiti che hanno accumulato il mammasantissima e i suoi figli gemelli. E provano a far circolare voci in libertà sui metodi di campagna elettorale di Lucabambinomio, ma è chiaro che si tratta di manovre disperate per ottenere almeno una parte – sia pure misera – di quello che avanzerebbero. Una squallida trattativa che iGreco sperano di liquidare alla loro maniera… giocando senza nessuno scrupolo sul bisogno di tante persone, che hanno avuto fiducia nei Morrone e adesso stanno per trovarsi in mezzo alla strada senza neanche un paracadute.

Ai dipendenti, che sanno benissimo che la Giustizia qui a Cosenza non esiste, non rimane altro da fare che provare a sputtanare questi squali e questi avvoltoi tramite le pagine di un giornale libero come il nostro, l’unico che “osa” sfidare il potere massomafioso dei Morrone e de iGreco. Noi ci auguriamo vivamente che iGreco versino una parte del loro denaro sporco nelle tasche di questi dipendenti che hanno avuto l’unica “colpa” di fidarsi dei Morrone ma non siamo per niente sicuri che l’obiettivo possa essere raggiunto. In ogni caso vi terremo aggiornati. Come sempre.