Cosenza, scuola primaria “Falcone” nel caos: siamo prigionieri

Alla scuola primaria “Falcone” stanno andando in onda scene di ordinaria follia. Tutta una comunità scolastica fatta di 320 bambini con relativi genitori, insegnanti, bidelli e compagnia bella, è di fatto prigioniera per cinque ore a causa dei lavori su Viale Parco. Una situazione al limite della follia, appunto. La transennatura ha lasciato libera solo una via per entrare e per uscire e la situazione è quella che è: code allucinanti e caos indescrivibile. Per non parlare dell’assordante rumore delle ruspe che rende impossibili le lezioni.

Il dirigente scolastico ha inviato ieri una comunicazione urgentissima al Comune nella quale ha segnalato l’insostenibilità della situazione ma si è sentito dire che deve parlare con la Regione e così per domani è riuscita ad ottenere una convocazione. “La ditta – si legge nella comunicazione – ha transennato il marciapiede antistante le porte dell’uscita principale dello stabile che ospita i 320 alunni frequentanti la scuola primaria “Falcone” impedendo di fatto il regolare deflusso dei bambini all’inizio e alla fine delle attività didattiche.  Il dirigente scolastico sottolinea anche come “la transennatura rappresenti una fonte potenziale di pericolo e rischio per la sicurezza di tutta la comunità scolastica, in considerazione del fatto che non esistono vie di uscite alternative che assicurino le stesse garanzie”. E chiede espressamente che domani non si ripeta questa indecenza. Speriamo che alla Regione la ascoltino.

I genitori sono esausti ed esasperati e sono in molti quelli pronti a ritirare i loro figli dalla scuola per chiederne il trasferimento. Come si fa a non ascoltarli?

“… Oggi il sindaco ha raggiunto livelli di follia estrema. La scuola elementare Falcone è stata isolata dai lavori su Viale Parco. E’ stato chiuso l’unico accesso con le transenne impedendo a qualunque mezzo – anche di soccorso – di poter raggiungere l’entrata della scuola stessa e creando notevoli disagi anche semplicemente per arrivare a prendere i bambini. Spero possiate pubblicare questo mio appello perché qui si gioca anche con la vita di bambini delle scuole elementari. E’ impossibile non dare una via di fuga per qualsiasi evenienza ad una scuola pubblica, per non parlare di cinque ore passate con il rumore assordante della ruspa…”.