Cosenza, stadio Gigi Marulla: la “guerra a giobba” tra Occhiuto e Guarascio

Gentilissimo Direttore,

da appassionato e tifoso, ma soprattutto da commercialista revisore dei conti da vent’anni, sento l’esige di proporle una mia riflessione sull’intera faccenda dello Stadio Marulla e della polemica scoppiata e sopita nel giro di una settimana.
Tanto rumore per nulla! Abbiamo assistito alla “guerra a giobba” tra il sindaco e Guarascio sulle spese di manutenzione e i mancati incassi dì Ticket e la sottoscrizione di una fantomatica convenzione tra Comune e Cosenza Calcio. Abbiamo subito la tensione di missive e accuse incrociate come un fulmine a ciel sereno tra Mario e Guarascio e di colpo la pace?

A dire la verità è sembrato strano come tutto d’un tratto scoppiasse la polemica, proprio in campagna elettorale rischiando anche la rivolta dei tifosi che subito si erano schierati con il Presidente, subendo un tracollo elettorale di Forza Italia (che comunque ha avuto)! Ma soprattutto è sembrato strano non solo nei modi e nei tempi, ma soprattutto nella comunicazione, con minacce più o meno velate dall’una e dall’altra parte. Con “le regole che non vengono rispettate” e il rischio di “non giocare più al Marulla”.

Tutti si sono subito chiesti se “c’era dell’altro”. Le menti dei più attenti sono tornate allo scorso anno, quando alla prima di Campionato “il terreno di gioco migliore della serie B” non reggeva ad un rimbalzo di palla e si perse 0-3 contro il Verona. Tutti, nessuno escluso, hanno ripercorso gli annunci del nuovo stadio, anche questo “il migliore della serie B” i cui lavori dovevano iniziare a gennaio 2020.
Ma oggi, quando il sindaco è ai minimi storici di popolarità, dopo che tutti gli stracci erano volati, anche quelli elettorali, e avevano fatto abbastanza male, ecco un’altra uscita da attore d’avanspettacolo.

“Trovato l’accordo tra Comune di Cosenza e il Cosenza Calcio”. Bravi. È crollato il “muro contro muro”. Sarà stata la scossa tellurica-elettorale della scorsa sera? Dove sono finite le “pretese alla manutenzione ordinaria del Cosenza Calcio?”. Dove sono finite le richieste di pagamento degli arretrati “previsti per gli anni dal 2012/2013 a tutto il 2018 per un importo pari ad € 193.107,06; il versamento relativo al canone annuale delle Vs. aree uffici, pari a 8.317,02 €/anno a far data dall’anno 2010 fino a tutto il 2018 per un totale di€ 74.853,18”. Ma come, dal 2010 per quasi 300.000 euro, più la quota dei diritti televisivi?
Ma come, dopo nove anni Mario Occhiuto si è svegliato e pretende la pila?
E se è vero, come mai nessun consigliere d’opposizione (a nonna) ha mai chiesto, preteso, chiarimenti, carte, risposte da parte di chi ha la responsabilità amministrativa e politica?
E per un mancato incasso di queste dimensioni (facendo i conti della serva) per più di 500.000 euro, si configurerebbe un danno erariale oppure no?
Tanto a pagare siamo noi cittadini.
Grazie per l’attenzione.