Cosenza. Verità per Ilaria. Oggi o giovedì il Tdl deciderà sull’istanza di Mario Molinari per la revoca degli arresti domiciliari

Grandi manovre in corso nel cerchio magico della famiglia Molinari di Cosenza. Tra oggi e giovedì il Tribunale della Libertà deciderà in merito all’istanza dell’avvocato Nicola Rendace, che ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari per Mario Molinari, 44 anni, l’uomo che era con Ilaria Mirabelli a Lorica il 25 agosto nel giorno della sua morte. Secondo il Gip del Tribunale di Cosenza Letizia Benigno alla guida della  Volkswagen Up uscita fuori strada in contrada Baracchelle c’era lui e di conseguenza ritenendolo colpevole di omicidio stradale ha disposto gli arresti domiciliari il 7 febbraio scorso. Le pm Donatella Donato e Mariangela Farro avevano chiesto il carcere ma il Gip ha optato per i domiciliari, ritenendo comunque sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e il rischio di reiterazione del reato. L’indagato invece continua a negare di essere stato alla guida dell’auto quando è uscita di strada e continua ad affermare che guidava Ilaria.

Al di là delle testimonianze che inchiodano Molinari e della prova sostenuta dalla sorella di Ilaria, Alessia, che ha lo stesso fisico della ragazza e che è entrata in quella maledetta auto non arrivando né alla pedaliera e né al volante, la prova principale è rappresentata dalle tracce di Dna di Mario Molinari riscontrate sia sullo sterzo sia sul pomello del cambio. E’ qui che si gioca la partita a scacchi tra chi difende la memoria di Ilaria e chi continua ad infangarla. Per i giudici del Tribunale di Cosenza quelle tracce sono la prova regina e rappresentano la parte più importante dei gravi indizi di colpevolezza dell’indagato. 

Le “giustificazioni” dell’avvocato della famiglia Molinari sono a dir poco risibili: il legale Rendace sostiene addirittura che l’auto non sia stata ben conservata nel deposito Aci che fu di Ciccio Misasi e che le tracce di Dna di Ilaria su volante e pomello del cambio si siano disperse ma non ci spiega come mai non si siano disperse quelle del suo assistito. Ma tant’è. Per Rendace e per la famiglia Molinari adesso l’aspetto più importante è quello di far revocare gli arresti domiciliari e la decisione è ormai alle porte: arriverà oggi o al massimo giovedì. Ovviamente l’avvocato della famiglia Mirabelli la pensa in maniera diametralmente opposta a quello dei Molinari: si è già perso troppo tempo e una eventuale remissione in libertà dell’indagato sarebbe una ulteriore beffa e un ulteriore oltraggio alla memoria di Ilaria.