Cosenza: vigili urbani, papponi e movida. Altro che città “europea”!

dal profilo Facebook di Valerio Zicaro

Vi racconto lo stato pietoso in cui si trova la nostra città di Cosenza: mi trovavo a “La Bodega” a via Roma (scusate via Misasi) con l’auto regolarmente parcheggiata. Al momento di andar via, l’auto era bloccata da una prima e, addirittura, una seconda fila di macchine. Dopo aver chiesto, suonato con garbo il clacson e così via, esasperato chiamo i vigili urbani. Mi risponde un tal Giuseppe Perrone (così almeno ha detto di chiamarsi alla terza telefonata) il quale, bontà sua, mi dice di contattare la polizia o i carabinieri perché non c’erano pattuglie disponibili giacché, molte ore prima, il personale era stato impegnato per la partita del Cosenza.

Sollecitato da me ad intervenire (vi risparmio gli obblighi di legge gravanti sulla polizia municipale, sul sindaco e sul comandante della polizia municipale), pur sapendo che non era competente, contattavo il 113 che, giustamente, mi invitava a sollecitare l’intervento della polizia municipale. Che io ricontattavo ricevendo la medesima, puerile ed illecita risposta : siccome c’è stata la partita non abbiamo nessuna pattuglia e nessun personale disponibile.

A questo punto ricontattavo la polizia di stato chiedendo di intervenire considerata la palese commissione di un reato da parte del corpo di polizia municipale e sollecitando un intervento in tal senso che, anche questa volta, la polizia ha correttamente attivato.
Dulcis in fundo, vi aggiungo che il comandante della polizia municipale, contattato per le vie brevi, diceva di non sapere se vi era o meno personale di turno.
Stendo un velo pietoso.

Chi ha risolto alla fine il problema? La polizia di stato, che ringrazio, che è intervenuta con proprie pattuglie ristabilendo la legalità.
Questa è la città di Cosenza e da questa gente viene (teoricamente) amministrata.
Altro che città europea; città del quarto mondo!
Domani, ovviamente, della questione sarà investita la procura della Repubblica di Cosenza.

Solo un umilissimo consiglio a Valerio Zicaro. Cosa ci va a fare alla procura della Repubblica di Cosenza, meglio conosciuta come porto delle nebbie? Lo sa che i magistrati di quella indegna fogna sono tra gli avventori della movida insieme ai delinquenti di Palazzo dei Bruzi senza pudore e senza vergogna? Lei ci dirà: e allora, dove vado? La risposta è semplice: in questa città non c’è nessuna speranza di “giustizia”. La legge sono… loro!