Covid, Calabria. Altro che “gombloddo”, li hanno presi con le mani nel sacco

Un complotto (o “gombloddo” come urlavano istericamente il presidente Spirlì, l’assessore Gallo – di cognome- e il deputato che vuole prendere il suo posto, “Robertino” Occhiuto), forse la volontà di colpire la regione gestita dal centrodestra, di certo, un’immotivata condanna. Queste le tesi che da giorni dalla Regione Calabria viene strombazzata ai quattro venti. In sostanza contro il lockdown deciso per la Calabria la maggioranza che governa la Regione – Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Udc -, grida allo scandalo e parla di decisione politica di Conte che punisce le regioni di centrodestra.

Peccato che alla fine la verità è emersa. Il 3 novembre, alla vigilia dell’approvazione del nuovo dpcm, la Regione pare aver tentato il gioco di delle tre carte facendo miracolosamente sparire  i dati dei ricoveri in terapia intensiva. In poche ore infatti sono passati da 26 a 10, ma non per miracolose guarigioni multiple e per fortuna neppure per un’ondata di decessi (“solo” uno!). Poi, visto che la sparata era grossa e al ministero non sono stupiti si è tentata la carta dell’arrampicata sugli specchi. “Si è deciso di distinguere fra pazienti intubati e pazienti sottoposti “solo” a  ventilazione assistita e di considerare solo i primi come “ricoverati in terapia intensiva” hanno detto. E per giustificare anche questa stranezza si è pensato bene di scaricare sui medici. Ufficialmente, la Regione si è infatti limitata a dire che “tale modifica è stata effettuata a seguito delle comunicazioni pervenute dall’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria e dall’Azienda ospedaliera di Cosenza“, poi anche una malignità inaccettabile per chi nei reparti rischia la vita per curare le persone. E’ stata infatti fatta filtrare la malignità che forse i reparti avevano gonfiato i numeri per ottenere maggiori dotazioni di mezzi e personale!!!

Ed è a questo punto che da Cosenza arriva una bordata: qualcuno al Dipartimento Salute della Regione Calabria ha modificato i dati sul numero dei pazienti ammalati di Covid ricoverati in terapia intensiva hanno ipotizzato da Cosenza, altro che complotto-“gombloddo” per avere più risorse negli ospedali.

La denuncia del gravissimo episodio è riportata in un articolo di Corriere.it che sta facendo il giro d’Italia e smaschera definitivamente questo gruppo di corrotti e di delinquenti che giocano vergognosamente sulla salute della gente (http://www.iacchite.blog/covid-cosenza-i-pazienti-della-terapia-intensiva-passati-da-14-a-2-il-primario-dati-manomessi/). “È successo con i dati  trasmessi dall’ospedale Annunziata di Cosenza, il cui numero è stato ritoccato da qualcuno che è entrato nel sistema informatico, facendoli passare da 14 a 2”. Racconta ancora il quotidiano milanese: «Martedì 3 novembre, come ogni pomeriggio, ho inviato all’Azienda sanitaria il numero dei degenti ricoverati nella mia Unità, in tutto 14 persone — spiega Pino Pasqua, primario di rianimazione dell’Annunziata —. Dieci erano in terapia intensiva, due in sub intensiva, quest’ultimi erano meno gravi perché hanno un fabbisogno diverso, collaborano, hanno una ventilazione meno invasiva». Insomma, qualcuno ha cancellato o ribaltato i dati per mero calcolo politico incurante del fatto che è in gioco la salute dei cittadini”. Ed a qualcuno saranno fischiate le orecchie.