Covid Cosenza. Caro Spirlì, in zona rossa vacci tu a braccetto con La Regina e Malomo

Anche la prossima settimana, secondo i parametri del Governo, la Calabria sarebbe da zona arancione. L’indice Rt è salito a 1.36, rispetto allo 0.86 della settimana precedente, ma per essere in rosso bisogna superare l’1.25 anche nel dato minimo della forbice, mentre il valore minimo della Calabria è 1.22. Il dato più importante, però, è l’incidenza settimanale dei nuovi casi su 100 mila abitanti, che è di 117, a dispetto dei 250 per cui si passa in zona rossa. La “valutazione di impatto”, inoltre, è bassa, lo scenario è quello di tipo 2 e il numero dei ricoverati è molto basso, lontano dalle soglie di criticità, con una soglia di occupazione dei posti letto inferiore al 20% sia in terapia intensiva che in medicina generale. A parte qualche eccezione, dovuta però più alla stupidità di chi usa un ospedale da campo come quello di Cosenza per fare vaccinazioni (!) invece che destinarlo ai pazienti Covid.

Nonostante ciò, il presidente facente funzioni della Regione Calabria, il sempre più imbarazzante (innanzitutto per se stesso) Nino Spirlì starebbe pensando alla zona rossa…
In sostanza, siamo costretti a tollerare la solita spocchia roboante di Spirli, presidente per caso, che senza pensare a nessuna conseguenza proclama che domani farà un tavolo tecnico per dichiarare la Calabria zona rossa…

Non ha saputo fare un’ordinanza per chiudere le scuole, e adesso vorrebbe chiudere la regione… Ormai Spirlì, oltre che all’imbarazzo generale, desta sempre più compassione e ilarità e a quello che dice o che scrive nessuno o quasi ci fa più caso.

Passando a questioni più locali, in molti hanno sottolineato l’inutilità della terapia intensiva di Paola, che non avrà nessun ruolo per combattere il Covid, in quanto Spirli e il candido La Regina, commissario dell’Asp di Cosenza in quota Speranza ma sempre legato a Renzi e Pittella, dimenticano che i pazienti Covid non possono essere ricoverati all’ospedale di Paola, in quanto non c’è il percorso Covid,
Spirli dovrebbe chiedere a La Regina cosa ha fatto per evitare l’aumento dei ricoveri e a Martino Rizzo, direttore sanitario dell’Asp di Cosenza in quota Fratelli d’Italia se oggi, domenica mattina, sta lavorando, oppure è a casa sul divano mentre in tanti stanno in angoscia per la salute dei loro cari, visto che a Cosenza e provincia c’è il più alto tasso non di contagio ma di morti in ospedale per la mancanza di valide terapie di contenimento.

Allora, volendo commentare i risultati del commissario La Regina, ci troviamo a questo punto
1. Fermi sulla campagna vaccinale
2. Fermi per programmare i posti letto per il Covid,
3. Abbiamo spostato i ventilatori ed il personale da Rossano (Asp Cosenza) all’Azienda Ospedaliera di Cosenza, per mettere su dei posti di terapia intensiva che dovevano essere gestisti dall’ Azienda Ospedaliera di Cosenza, invece per questa grandissima impresa abbiamo spogliato il territorio per dare forza a chi dovrebbe avere mezzi e uomini
4. Tutto questo per favorire i sogni di gloria del Dr. Malomo, che gestisce il Covid da Rossano a Cetraro e gli mancava Cosenza… Bisognerebbe capire le reali motivazioni che portano quest’uomo a lavorare così tanto, e a non darsi pace: sarà forse lo straordinario pagato a 70 euro ad ora (ogni notte guadagna circa 900 euro!!!) che lo spinge a fare lo stakanovista?

Malomo, tanto per capirci, è il medico intercettato mentre parla con il direttore sanitario sospeso Vincenzo Cesareo per distribuire tamponi a destra e a sinistra. Ma mentre Cesareo è stato messo alla gogna, Malomo se ne sta tranquillo e beato, e allora c’è qualcosa che non quadra. Come al solito, quando si tratta di sanità.
Caro Spirli, un consiglio fraterno: alza il culo e falla all’Asp di Cosenza la riunione tecnica per capire come si muovono le cose, prima che la gente continui a morire di Covid, e di fame, per le vostre incapacità e quelle dei tuoi inetti fiduciari della sanità.