Covid Cosenza. “Il Pronto soccorso è un campo di battaglia e molti lavoratori sono contagiati”

Cosenza  12-11-20

Salve, sono un dipendente  dell’Azienda Ospedaliera SS. Annunziata di Cosenza, dopo aver visto in questi giorni i vari interventi di politici e Nas sulla situazione in cui vige il nostro nosocomio, mi preme denunciare ed informare tutti i cittadini sulle varie situazioni che stiamo affrontando.

Il Covid sta facendo venire a galla tutte le pecche e le magagne che i vari politicanti e commissari di turno hanno attuato in maniera impropria a discapito della collettività.

Mi ha stupito la venuta extra-straordinaria del sindaco della città Bruzia, ha davvero a cuore le sorti del nostro nosocomio e della salute dei cittadini o è venuto solo a pavoneggiarsi in vista delle prossime regionali ??!! Sarebbe opportuno che vigilasse o facesse vigilare chi di competenza per far cambiare le sorti del nostro sistema sanitario locale, è vergognoso assistere  oggi a così tante criticità che si acuiscono in periodi emergenziali come quello che stiamo vivendo.

Da troppi  giorni ormai viviamo ed assistiamo costantemente a queste maledette ambulanze che un po’ da tutta la provincia continuano incessantemente a sbarellare pazienti affetti dal virus Sars CoV 2, il nostro ospedale e nella fattispecie il nostro Pronto soccorso è a tutti gli effetti saturo, sembra un lazzaretto o peggio ancora un campo di battaglia, con la presenza di oltre 40 pazienti positivi che non si riesce in nessun modo ad allocare in altri reparti ad hoc o purtroppo in altre strutture ospedaliere della nostra bella ma massacrata provincia.

Il personale del Pronto soccorso è oramai allo stremo delle proprie forze, è disumano riuscire a prendersi cura di tutti quei pazienti positivi che richiedono delle cure specifiche che per ovvi motivi il Pronto soccorso (reparto di prima emergenza) non riesce a soddisfare per carenze tecnologiche, strutturali e come sappiamo da decenni per mancanza di personale.

Ad oggi sono molti i reparti che riscontrano lavoratori positivi al Covid, sia nei reparti di lungodegenza che nei reparti d’emergenza, ricordiamo il reparto di Ortopedia con 2/3 positivi, sala operatoria, Chirurgia, addirittura in Radiologia sono risultati positivi 5/6 lavoratori su un totale di 40 persone circa, una media elevatissima, ma quello che fa più scalpore e che noi stessi  lavoratori temiamo quando dobbiamo accompagnare qualche paziente  in reparti del genere, dove sappiamo con certezza che non è stata effettuata nessuna sanificazione.

Ma vi sembra  normale che in qualsiasi luogo ove sono transitati dei positivi si prendono delle misure restrittive ed invece da noi non è stata approntata nessuna disinfezione totale o parziale? Tutti quanti noi Calabresi abbiamo assistito al programma Non è l’Arena, tutti noi abbiamo sussurrato le stesse parole su Cotticelli, non meritiamo di avere personaggi del genere in questa nostra bella, bellissima, ma ahimè amarissima regione.

Ricordate che prima dell’intervista del Generale si è visto il presidio drive-in di Bergamo per i tamponi? Giletti è rimasto senza parole, ed invece da noi i tamponi si fanno al chiuso, con un operatore che cambia solo i guanti fra un tamponato ed un altro, ma scherziamo ??Senza nessuna indicazione sul percorso da seguire ??? Ah, certo: i tamponi si eseguono in un’unica stanza dotata di una sola entrata ed una finestrella, senza nessun tipo di presidio igienico-sanitario… Da medico sono basito di tutto ciò, per non parlare dei sindacati che dovrebbero tutelarci ed invece fanno tutt’altro. Sono tremendamente colpito da quello che sto vedendo dopo trentanni di onorata carriera. Vi prego di pubblicare questo mio sfogo/denuncia affinché si possa trovare un rimedio a questo scempio.

Lettera firmata