Covid, il solito (penoso) show di Spirlì: “Non ho le chiavi per chiudere la Calabria”

“Chiudere la Calabria? Non ho le chiavi”. Conclude così, con questa battuta – non prima di averci ricordato che a casa sua non ci sono chiavi alle porte, neanche a quelle dei bagni… -, il suo lungo discorso, Nino Spirlì, al termine degli Stati generali per l’emergenza Covid. Ha quindi precisato: “La Calabria intera non sarà zona rossa, ma si proteggeranno singoli territori o province”. Il facente funzioni è poi tornato sulla questione delle scuole, ribadendo che “non può e non vuole porre un freno all’istruzione”, ma che ha ritenuto valido fermarsi temporaneamente. Uno sforzo, ulteriore, in favore dei vaccini. Spirlì, poi, vista la vasta platea, non ha mancato di lanciare numerose stoccate a vanvera – considerata la sua assoluta impreparazione -, parlando anche di una sanità “disastrata”, ereditata in condizioni “tragiche” dopo “anni di ruberie”, che lo stesso Spirlì, scadente pedina della malapolitica, attribuisce “alla politica, alla criminalità, ai poteri occulti”. Come se non sapesse che chi ha distrutto la sanità calabrese altri non è che chi l’ha messo lì dove si trova adesso ovvero la borghesia mafiosa, che non fa differenza tra centrodestra e centrosinistra, allegramente uniti nel depredare la Calabria per arricchirsi smodatamente insieme ai loro lecchini alle spalle dei cittadini ormai da decenni.

In definitiva, mezzora di nulla mischiato col niente se non un penoso tentativo di fare campagna elettorale sulle spalle dei calabresi. Un discorso classico da “avanzata francese e ritirata spagnola” che non ha certo colto di sorpresa chi ormai ha imparato a conoscerlo e non gli dà nessuna credibilità.

Il commissario Longo. Non ha nascosto le criticità, invece, il commissario alla sanità Guido Longo, che ha preso la parola subito dopo Spirlì. Dichiara così di “condividere quanto già detto”, invitando però “tutti” (compreso il beone di cui sopra) a non far scadere la questione delle vaccinazioni in un mero contesto della campagna elettorale. Nel ribadire le difficoltà incontrate, Longo ha voluto così sottolineare l’impegno del personale sanitario, ma anche la buona struttura messa in piedi per rispondere alla criticità. Ha parlato poi di un “continuo confronto” tramite diversi tavoli con Regione e Protezione Civile, ed anche dei nuovi sistemi di prenotazione per le persone fragili. “Abbiamo avuto un po’ di problematiche di natura tecnica – continua Longo – stiamo facendo il possibile, forse anche l’impossibile, tenendo conto ovviamente della quantità di vaccini assegnati alla Regione”. Quantità definite “tutto sommato accettabili”, continua Longo che parla di “casualità” riferendosi agli stop momentanei riferiti ai vaccini di AstraZeneca. Ha concluso con un appello all’unità: “Restiamo tutti uniti senza dividerci e senza beccarci, perché la soluzione del problema sta soprattutto dentro ognuno di noi”.