Crollo 5stelle: Morra e la strategia dello struzzo

Crollo 5Stelle: Morra e la strategia dello struzzo

Ogni giorno il Movimento 5Stelle continua a perdere consensi, almeno stando ai sondaggi. C’è chi ci crede nei sondaggi, e c’è chi non crede. Ma sta di fatto che influenzano, e non di poco, l’elettore medio. Che spesso decide chi votare all’ultimo minuto guidato nella scelta, non dai programmi dei partiti, ma dai sondaggi. Dunque, gli scenari politici descritti dai sondaggi hanno alte probabilità di realizzarsi. I sondaggi, che hanno una base scientifica, sono, in sostanza, verosimili. E come tali vanno presi, senza però ignorarli.
Ed è quello che invece sta facendo il Movimento 5 Stelle: per non vedere i sondaggi nasconde la testa sotto la sabbia. E su tutti i deputati e senatori calabresi che forse sperano di esorcizzare “il fato” giocando a fare lo struzzo.

Non parlano dell’evidente perdita di fiducia nei loro confronti e nel loro operato, da parte di un elettorato che ha capito che il buongiorno si vede dal mattino. Un calo di consensi destinato ancora a crescere. E non basta più dire siamo al governo da 9 mesi, perché negli stessi 9 mesi Salvini ha fatto salire i sondaggi a suo favore, da un misero 13% ad un esagerato 36%. Che qualche scienziato dei deputati calabresi spieghi questo. Morra dica da cosa dipende questo “fenomeno”. Possibile che tra i deputati 5Stelle calabresi non c’è uno/a che abbia il coraggio di guardare in faccia la realtà? Come fate a fare finta di niente mentre tutto intorno vi crolla addosso? E poi non sentite la responsabilità di provarci, almeno, ad uscire da questa situazione?

Quello che la maggior parte dei vostri elettori ha capito da questo vostro atteggiamento – passivo di fronte a questo continuo terremoto elettorale – è che poco vi importa se tutto finisce in macerie. Vi comportate come se la “questione” non fosse di vostra pertinenza, il tutto ammantato da una finta attività che nulla produce in termini politici. Come a dire: non possiamo occuparci della perdita di consensi perché siamo impegnati in chissà che altro. Ma la verità è che non esiste autonomia di “decisione e pensiero” nel Movimento, perché se di fronte ad un evidente emorragia nessuno si precipita a tamponare la ferita, perché bisogna prima aspettare il giungere delle direttive, allora vuol dire che si è disposti anche a veder il ferito morire.
È di oggi il sondaggio pubblicato anche dal Fatto Quotidiano che descrive uno scenario veramente allarmante per il Movimento, o si tampona la ferita o il malato muore. Il Movimento è in caduta libera e secondo questo sondaggio destinato ad una lenta estinzione.

“Si amplia il divario tra le due forze di governo. Le intenzioni di voto degli italiani, secondo l’ultima rilevazione di Ipsos per il Corriere della Sera, premiano la Lega di Matteo Salvini che raccoglie il 35,9% dei consensi avvicinandosi al massimo storico del 22 novembre quando fece registrare il 36,2. La crescita del Carroccio fa da contraltare al nuovo scivolone del Movimento Cinque Stelle che, rispetto alla rilevazione del 7 febbraio, perde 4,2 punti percentuali attestandosi al 21,2% in linea con il calo dei dati reali registrati nelle elezioni regionali in Abruzzo e Sardegna. I pentastellati restano così, stando all’istituto guidato da Nando Pagnoncelli, la seconda forza nelle urne ma ora insidiata dal Partito Democratico, che balza al 18,5%: in pratica la stessa percentuale registrata nelle urne il 4 marzo 2018”.

Lo ripetiamo da tempo: per recuperare consensi bisogna fare quello che in campagna elettorale è stato promesso. A Cosenza avevano promesso legalità e giustizia sociale. E ancora non abbiamo visto niente. E ricordiamo che a Cosenza il Movimento ha totalizzato oltre il 50% dei consensi dei cosentini.
Se di fronte a tutto questo, Morra e sodali riescono ancora a stare zitti e a non elaborare contromisure, pensando di andare avanti con la strategia dello struzzo, allora vuol dire veramente che l’incapacità, la malafede, e la sudditanza, nel Movimento, regnano sovrane.