Crotone, abusi edilizi a Marinella: in 30 a processo con citazione diretta

Finiscono a processo le trenta persone coinvolte nell’inchiesta “Vista Mare” della Procura della Repubblica che ipotizza presunti abusi edilizi al “Villaggio camping Marinella” di Isola Capo Rizzuto.

Il pubblico ministero Alessandro Rho ha disposto il decreto di citazione diretta in giudizio per tutti gli accusati, tra titolari dello stabilimento, tecnici e proprietari dei manufatti realizzati nel villaggio che si affaccia su uno dei tratti di costa più belli del litorale. Si tratta di Alberto Crugliano (76 anni, di Crotone); Maria Lucrezia Marino (63, Crotone); Francesco Crugliano (35, Crotone); Alfredo Drammis (54, Crotone); Francesco Vincenzo Tucci (57, Cotronei); Antonio Senatore (45, Crotone); Francesco Brunetti (49, Crotone); Giuseppe Frandina (55, San Mauro Marchesato); Susan Lorr (64, Toronto); Antonio Compagnone (45, Isola Capo Rizzuto); Antonio Scerra (61, Isola Capo Rizzuto); Irene Curcio (58, Crotone); Domenico Lizzi (52, Crotone); Luigi Porchia (53, Crotone); Maria Ruggiero (68, Crotone); Amedea Ruggiero (62, Crotone); Luca Ceraudo (48, Crotone); Salvatore Scerra (54, Crotone); Chiara Frandina (56, Crotone); Antonella Fazio Pontieri (49, Rocca di Neto); Salvatore Frandina (45, Crotone); Aurelia Bisantis (45, Crotone); Vincenzo Cortese (64, Crotone); Antonio Saragò (56, Crotone); Carmine Guarino (64, Crotone); Pasquale Corigliano (46, Crotone); Salvatore Patierno (84, Napoli); Benedetta Marcella Scavo (65, Crotone); Giulio Felicetti (74, Isola Capo Rizzuto); Libero Di Adamo (75, Crotone)
Per tutti i trenta indagati il processo inizierà il 9 giugno davanti alla giudice del Tribunale di Crotone, Anna Cerreta.

Gli imputati devono rispondere, a vario titolo, di lottizzazione abusiva in aree sottoposte a vincolo paesaggistico, realizzazione di opere in assenza del permesso di costruire, falsità ideologica in certificati compiuta da chi esercita un servizio di pubblica necessità, falso e scarico abusivo di reflui industriali. Con l’operazione scattata il 15 novembre 2021 col sequestro (confermato dal Riesame) di 25 villette del camping e poi della piscina, l’area docce e le strade di accesso al mare (per un valore di 2,5 milioni di euro), i carabinieri (hanno operato i militari del Nucleo operativo ecologico ed i colleghi dei reparti territoriali), s’erano detti convinti di aver svelato l’esistenza, in località Marinella, di una struttura fatta di abitazioni stabili anziché amovibili che, dal 2014, sarebbero state realizzate in violazione delle norme urbanistiche e ambientali.