Crotone. Condannati per lesioni gravi tre medici dell’ospedale

Giuseppe Brisinda

(ANSA) – CROTONE, 07 LUG – Tre medici dell’ospedale di Crotone sono stati condannati per il reato di lesioni gravi.

Si tratta di Giuseppe Brisinda, ex primario del reparto di chirurgia, e Maria Michela Chiarello, condannati entrambi ad un anno e 6 mesi di reclusione, e di Giuseppina Peta, alla quale sono stati comminati 8 mesi. La pena è sospesa per tutti.
La vicenda che ha portato alla condanna dei tre medici riguarda un 43enne di Crotone, Vito Vona, che nel 2016 venne sottoposto ad un intervento chirurgico nel corso del quale gli venne asportato mezzo stomaco (gastroresezione parziale) per un volvolo gastrico (l’annodamento dello stomaco). Un intervento dal quale sono scaturiti una serie di problemi per Vona, condizionando la qualità della sua vita. Vona si è dovuto sottoporre successivamente ad altri due interventi, con l’asportazione completa dello stomaco. Oggi è costretto a muoversi su una sedia a rotelle ed a nutrirsi con un sondino.

Una situazione che nel 2018 lo ha indotto a presentare una denuncia a carico dei medici che lo avevano operato.
Nel corso del processo svoltosi davanti al Tribunale di Crotone ed in cui Vona si é costituito parte civile, dalle perizie tecniche d’ufficio é emerso che l’intervento chirurgico effettuato nel 2016 non era necessario.
Il Tribunale ha anche disposto il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale in favore di Vona, difeso dall’avvocato Francesco Manica, ed il pagamento in suo favore di una provvisionale di cinquantamila euro. (ANSA).

L’avvocato Francesco Manica ha commentato la sentenza affermando: “Esprimo anzitutto la gioia di Vito per una sentenza che fa chiarezza su questa vicenda e gli rende giustizia per quello che ha patito e patisce tutt’ora. Personalmente non posso che accogliere con soddisfazione un risultato professionale costruito in questi anni con scrupolo ed attenzione. Ora attendiamo le motivazioni e ci prepariamo per ottenere le statuizioni risarcitorie in sede civile. La condanna ha riconosciuto la responsabilità penale di tutti gli imputati ed ha visto prevalere la tesi difensiva del Vona, nonostante le consulenze di parte dell’equipe medica composta dai Dottori Brisinda, Chiarello e Peta e dopo quasi 3 ore di discussione in aula”.