Crotone, mancano gli interpreti. Rinviata l’udienza del processo agli scafisti del naufragio di Cutro

L’udienza del processo contro i presunti scafisti del barcone naufragato a Cutro il 26 febbraio scorso è stata rinviata a causa della mancanza di interpreti di lingua dari e farsi. I tre imputati, Sami Fuat, Khalid Arslan e Ishaq Hassnan, accusati di reati tra cui naufragio colposo e favoreggiamento all’immigrazione clandestina, dovevano affrontare oggi l’interrogatorio di alcuni superstiti del naufragio, ma la mancanza di interpreti ha reso impossibile procedere con l’udienza come previsto.

I testimoni, provenienti dall’Afghanistan e collegati in videoconferenza dalla Germania, non hanno potuto testimoniare poiché gli interpreti di lingua dari e farsi non erano disponibili. Nonostante la presenza di interpreti di altre lingue come tedesco, turco e urdu, la mancanza di traduttori adeguati ha reso impraticabile l’interrogatorio.

Il presidente del collegio ha tentato di avviare l’udienza con la testimonianza di uno dei superstiti che parlava tedesco, ma sia il pm che i difensori degli imputati hanno insistito sulla necessità di una traduzione accurata delle parole pronunciate. Anche il testimone afgano ha rinunciato, spiegando di non comprendere tutte le domande tradotte in tedesco e di voler rilasciare le sue dichiarazioni nella propria lingua madre.

L’udienza è stata quindi rinviata al prossimo 24 aprile, e il presidente ha richiesto la convocazione degli interpreti necessari per garantire lo svolgimento regolare della discussione. È stato deciso di anticipare l’inizio dell’udienza alle 10:30, poiché la sala a disposizione per la videoconferenza sarà disponibile solo fino alle 15:30.

La situazione evidenzia le sfide legate alla necessità di garantire una giustizia equa e accessibile, soprattutto in casi complessi come questo che coinvolgono testimoni di diverse nazionalità e lingue.